Cleveland, OH - Sono in viaggio con Teya, un'amica sindacalista che ha preso un paio di giorni di ferie per venire a fare volontariato in Ohio per Barack Obama. Io la seguo fedelmente nella sua giornata da lavoratrice della campagna del Senatore dell'Illinois.
Lasciamo che i padroni di casa, Joy e Phil, abbiano il tempo di prepararsi per andare al lavoro e poi partiamo anche noi, in direzione dell'ufficio centrale della campagna Obama a Cleveland, che si trova proprio in centro citta'.
Cleveland e' una citta' estesa, fatta di case di uno o due piani al massimo. E' una citta' di fabbriche e magazzini, spesso ormai in rovina, che con le loro strutture in ferro arrugginito bloccano l'accesso al Lago Erie, tra i piu' grandi dell'America del Nord, e ne ostruiscono la vista. Percorriamo a lungo Superior Avenue, uno dei grandi viali che attraversano il centro citta' e corrono parallelli alle sponde dello Erie. L'area di downtown si riconosce da lontano, per via dei palazzoni in mattoni, dalle linee slanciate e pulite, che si innalzano sul resto della monotona piattezza della citta'.
Cleveland e' una citta' estesa, fatta di case di uno o due piani al massimo. E' una citta' di fabbriche e magazzini, spesso ormai in rovina, che con le loro strutture in ferro arrugginito bloccano l'accesso al Lago Erie, tra i piu' grandi dell'America del Nord, e ne ostruiscono la vista. Percorriamo a lungo Superior Avenue, uno dei grandi viali che attraversano il centro citta' e corrono parallelli alle sponde dello Erie. L'area di downtown si riconosce da lontano, per via dei palazzoni in mattoni, dalle linee slanciate e pulite, che si innalzano sul resto della monotona piattezza della citta'.
Gli headquarters di Obama 2008 sono al pian terreno di uno di questi grandi edifici che ospitano uffici. Ci riceve Kyle, un ragazzo poco piu’ che ventenne originario dell’Ohio. Una volta finita l’universita’, Kyle ha cominciato a lavorare per Bank of America, spostandosi tra vari stati del mid-west americano. La sua ultima casa e’ stata Chicago. Poi la banca voleva mandarlo a Pittsburgh e Kyle, che a Pittsburgh non ci voleva andare, ha piantato il lavoro in febbraio e ha cominciato a fare volontariato a tempo pieno per la campagna di Obama nella sua citta’ natale. Di questi tempi lavora gratis quattordici ore al giorno. Pero’, se Obama riuscisse mai ad aggiudicarsi la nomination, Kyle ha speranze di venire assunto. “Quello si' che sarebbe un lavoro che mi piacerebbe.”
Kyle ci racconta che ci sono moltissimi volontari che arrivano da altri stati. “Lo scorso weekend due insegnanti di Los Angeles hanno preso l’aereo e sono venuti a bussare sulle porte degli elettori indecisi di Cleveland.”
Kyle ci racconta che ci sono moltissimi volontari che arrivano da altri stati. “Lo scorso weekend due insegnanti di Los Angeles hanno preso l’aereo e sono venuti a bussare sulle porte degli elettori indecisi di Cleveland.”
Jackie gestisce l’ufficio. E’ una bionda venticinquenne che viene dalle fredde praterie del nord-ovest del Minnesota. Ha cominciato a lavorare per Obama quasi un anno fa, nel suo stato natale. Poi e’ stata mandata in Iowa, di nuovo in Minnesota e ora in Ohio. Se la corsa per la nomination democratica non si risolve martedi’, con tutta probabilita’ Jackie partira’ verso la Pennsylvania gia’ mercoledi’. Anche lei, come Kyle, spera di poter lavorare alla campagna nazionale contro McCain, “pero’ non si puo’ dire ancora, e’ troppo presto,” scherza superstiziosamente.
Fotografie originali di Valentina Pasquali
Fotografie originali di Valentina Pasquali
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