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venerdì 31 ottobre 2008
giovedì 11 settembre 2008
La politica estera secondo Palin
Washington DC - Confermando al pubblico americano che la propria esperienza di politica estera si limita al fatto che l'Alaska e' (quasi) vicino alla Russia, Sarah Palin e' apparsa nella prima intervista televisiva sulle frequenze di ABC e ha risposto in maniera nervosa e incerta alle domande poste da Charlie Gibson.
La Governatrice dell'Alaska non ha saputo rispondere alla domanda sulla "dottrina Bush", quella dell'attacco preventivo, perche' non ne aveva mai sentito parlare prima. Laddove ha potuto non ha espresso opinioni, ma solo ripetuto le frasi slogan che il team di esperti di politica estera di John McCain che la stanno allenando deve averle fatto memorizzare.
Da quel poco che si e' potuto capire - al di la' del fatto che McCain di certo non chiedera' l'opinione di Palin nel caso scoppi una qualche crisi internazionale - la candidata repubblicana alla Vice-Presidenza difende e rafforza ulteriosmente le posizioni aggressive del Senatore dell'Arizona, lasciando aperta la possibilita' di una guerra con la Russia, di un attacco sull'Iran, e giustificando i bombardamenti americani sul territorio pakistano all'inseguimento dei Talibani anche senza il consenso del governo di Islamabad.
Quella trasmessa giovedi' sera e' solo la prima parte di una intervista in tre spezzoni. Potete trovare il video su Osservatorio USA. Venerdi' ABC mettera' in onda il resto della chiacchierata tra Gibson e Palin.
Da quel poco che si e' potuto capire - al di la' del fatto che McCain di certo non chiedera' l'opinione di Palin nel caso scoppi una qualche crisi internazionale - la candidata repubblicana alla Vice-Presidenza difende e rafforza ulteriosmente le posizioni aggressive del Senatore dell'Arizona, lasciando aperta la possibilita' di una guerra con la Russia, di un attacco sull'Iran, e giustificando i bombardamenti americani sul territorio pakistano all'inseguimento dei Talibani anche senza il consenso del governo di Islamabad.
Quella trasmessa giovedi' sera e' solo la prima parte di una intervista in tre spezzoni. Potete trovare il video su Osservatorio USA. Venerdi' ABC mettera' in onda il resto della chiacchierata tra Gibson e Palin.
Anche Palin va in libreria

Scritto da Kaylene Johnson, “How A Hockey Mom Turned Alaska’s Political Establishment Upside Down,” (ovvero "come una mamma normale sia riuscita a sbaragliare l'elite politica dell'Alaska") e' uscito inizialmente in aprile, a poco piu' di un anno dall'elezione di Palin a Governatore dell'Alaska.
Con la nomina della Hockey Mom a candidata repubblicana alla Vice-Presidenza, il libro ha trovato nuova linfa vitale ed e' oggi tra i piu' venduti negli Stati Uniti.
Con la nomina della Hockey Mom a candidata repubblicana alla Vice-Presidenza, il libro ha trovato nuova linfa vitale ed e' oggi tra i piu' venduti negli Stati Uniti.
L'effetto Sarah Palin
Washington DC - I media americani continuano a domandarsi il perche' della scelta di Sarah Palin da parte di John McCain: in fondo il Governatore dell'Alaska non ha quasi esperienza, e' praticamente sconosciuta, e quel poco che si sa di lei e' alquanto inquietante.
E nel fare cio', nell'impegno affannato a capire chi sia davvero Palin, a scavare nel suo passato, e a analizzare le ragioni per cui e' gia' diventata tanto popolare, i media si danno da soli la risposta alla domanda iniziale.
Sarah Palin e' sulle prime pagine di tutti i settimanali, quotidiani, blog e persino mensili femminili e di moda. La sua immagine e' dappertutto e quanto ad apparizioni televisive Palin compete con Brittney Spears e Paris Hilton. Nel frattempo, McCain ha superato Obama in quasi tutti i sondaggi, la sua campagna elettorale da morta e' diventata la piu' vivace e le code ai raduni con Palin sono sempre piu' lunghe.
L'unico problema per McCain e' che la gente si e' parzialmente dimenticata che il ticket presidenziale e' McCain/Palin e sembrerebbe invece che si tratti di Palin/McCain. In oltre gli elettori appaiono confusi sul fatto che il loro compito e' quello di scegliere il prossimo Presidente e Vice-Presidente degli Stati Uniti e non la reginetta di bellezza del quartiere.
E nel fare cio', nell'impegno affannato a capire chi sia davvero Palin, a scavare nel suo passato, e a analizzare le ragioni per cui e' gia' diventata tanto popolare, i media si danno da soli la risposta alla domanda iniziale.
Sarah Palin e' sulle prime pagine di tutti i settimanali, quotidiani, blog e persino mensili femminili e di moda. La sua immagine e' dappertutto e quanto ad apparizioni televisive Palin compete con Brittney Spears e Paris Hilton. Nel frattempo, McCain ha superato Obama in quasi tutti i sondaggi, la sua campagna elettorale da morta e' diventata la piu' vivace e le code ai raduni con Palin sono sempre piu' lunghe.
L'unico problema per McCain e' che la gente si e' parzialmente dimenticata che il ticket presidenziale e' McCain/Palin e sembrerebbe invece che si tratti di Palin/McCain. In oltre gli elettori appaiono confusi sul fatto che il loro compito e' quello di scegliere il prossimo Presidente e Vice-Presidente degli Stati Uniti e non la reginetta di bellezza del quartiere.
mercoledì 10 settembre 2008
Meghan McCain diventa scrittrice

Presa la laurea in storia dell'arte dalla Columbia University di New York l'anno passato, Meghan ha conquistato le luci della ribalta sin dall'inizio delle primarie repubblicane, da quando, seguendo il papa' in campagna elettorale, ha cominciato a tenere un blog di grande successo che racconta in stile pop e con abbondanza di fotografie la vita condotta durante questi mesi.
Ora Meghan McCain e' anche l'autrice di un libro illustrato per bambini dal titolo "My Dad, John McCain", a cui sta facendo grande pubblicita' per tutti gli Stati Uniti.
Nonostante Meghan non si risparmi quanto a apparizioni televisive, il New York Times nota come la figlia del candidato repubblicano alla Casa Bianca sia molto restia a incontrare giornalisti della carta stampata. Una diffidenza che condivide con un'altra tra le donne della squadra McCain, la candidata alla Vice-Presidenza Sarah Palin.
Nonostante Meghan non si risparmi quanto a apparizioni televisive, il New York Times nota come la figlia del candidato repubblicano alla Casa Bianca sia molto restia a incontrare giornalisti della carta stampata. Una diffidenza che condivide con un'altra tra le donne della squadra McCain, la candidata alla Vice-Presidenza Sarah Palin.
giovedì 4 settembre 2008
Siamo sicuri che sia Obama a avere un atteggiamento elitario?

Poi pero' Cindy McCain, moglie del candidato repubblicano alla Presidenza e ereditiera di una fetta sostanziosa della piu' grossa compagnia di distribuzione di birra negli Stati Uniti, si e' presentata alla serata di apertura della convention repubblicana di Saint Paul addobbata in abiti e gioielli del valore complessivo di 300.000 dollari.
Abito di Oscar de la Renta: $3,000
Orologio di ceramica bianca Chanel J12: $4,500
Orecchini di diamanti a 3 carati: $280,000
Collana di perle a quattro fili: $11,000–$25,000
Scarpe: $600
Totale: tra $299,100 e $313,100
Per fortuna che, accompagnata dalla Signora Laura Bush, Cindy ha parlato di beneficienza e di aiuto alle vittime dell'uragano Gustav.
-- Le stime compilate da Vanity Fair sono basate sul presupposto che Cindy indossasse gioielli autentici. --
domenica 31 agosto 2008
Gustav riporta alla mente le immagini di Katrina
Il 29 agosto 2005 Katrina colpiva con violenza le coste della Luisiana causando, nei giorni che seguirono, la tragedia che tutti conosciamo. In quelle stesse ore, i numeri uno del Partito Repubblicano di oggi e di domani - il Presidente George W. Bush e l'attuale candidato alla Casa Bianca John McCain - celebravano contenti il sessantanovesimo compleanno del Senatore dell'Arizona vicino a Phoenix.
Fotografia di Paul Morse per la Casa Bianca
Fotografia di Paul Morse per la Casa Bianca
mercoledì 13 agosto 2008
Gap generazionale o semplice ignoranza?

"Per quanto riguarda le nuove tecnologie, sono un illetterato che ha bisogno di affidarsi alla moglie il piu' possibile per assistenza," McCain ha dichiarato all'inizio dell'anno in un'intervista con Yahoo/Politico. Il mese scorso, il Senatore dell'Arizona ha aggiunto di "non aver mai particolarmente sentito la necessita' di utilizzare l'email." La resistenza all'uso delle nuove tecnologie si riflette nel programma politico di McCain, che non le elenca fra i vari punti della propria piattaforma elettorale presentati sul sito web ufficiale.
Il team McCain, naturalmente, cerca di difenderlo. Ad un convegno organizzato in giugno dal Personal Democracy Forum, un'organizzazione che si occupa di creare un dialogo ed una collaborazione tra i politici e gli informatici, il vice-direttore della campagna Internet di McCain Mark Soohoo ha dichiarato; "Non e' necessario utilizzare un computer per capire come la tecnologia informa il paese. John McCain e' al corrente di questo tipo di tematiche."
L'altro fronte dietro a cui si nasconde il candidato repubblicano alla Presidenza, che nel 1996 fu uno dei piu' convinti oppositori di un programma conosciuto come E-Rate (ovvero Education Rate), con l'obbiettivo di offrire sconti a scuole e biblioteche che volessero connettersi alla rete, e' quello del gap generazionale. McCain, in fondo, rappresenta quei cittadini che sono cresciuti senza i computer e che rimangono tutt'ora la maggior parte degli elettori.
Se non che i dati indicano che anche fra costoro un numero sempre maggiore e' connesso. Secondo una ricerca del Pew Internet & American Life Project pubblicata in aprile, meta' degli americani fra i 50 e i 64 anni hanno una connessione a banda larga a casa. Tra gli over 65, questo numero scende ad un comunque dignitoso 20%.
In sostanza, come ha dichiarato a Salon l'ex-segretario della commissione federale per le comunicazioni e sostenitore di Obama Reed Hundt, "John e' un troglodita tecnologico, ed orgoglioso di esserlo."
Nel 2008, pero', in un mondo sempre piu' globalizzato ed interconesso, ed in cui le nuove tecnologie svolgono un ruolo sempre piu' fondamentale nell'economia, nei trasporti, nelle comunicazioni, nella politica e nella societa' di tutto il mondo, possono gli americani immaginarsi davvero un Presidente che non e' capace di scrivere una email?
mercoledì 7 maggio 2008
John McBush

Nel giorno in cui si e' votato nelle primarie in Indiana e North Carolina, il Senatore dell'Arizona ha tenuto un discorso in cui ha spiegato la propria visione della Costituzione americana e l'approccio che intende avere, da presidente, rispetto alla democrazia statunitense.
McCain ha sottolineato come le radici del governo di questo paese affondino nella tradizione della separazione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. "In America", ha detto McCain, "i limiti costituzionali al potere sono altrettanto fondamentali che l'esercizio stesso del potere, se non di piu'".
Nonostante questa apertura costituzionalista, che potrebbe fare pensare ad una critica implicita all'Amministrazione Bush e ai ripetuti tentativi fatti in questi ultimi 7 anni di ampliare il ruolo dell'Esecutivo, McCain ha invece preso esattamente la medesima strada percorsa dal presidente attuale. Lamentandosi del fatto che "purtroppo esiste una grande eccezione al rispetto dei principi di separazione dei poteri", il candidato repubblicano si e' scagliato contro i giudici e "l'abituale e sistematico abuso delle corti federali da parte di coloro cui e' stato affidato il potere giudiziario". I magistrati, "garantiti da una nomina a vita, mostrano ben poco rispetto per l'autorita' del presidente, del Congresso, e degli stati dell'Unione. Mostrano ancor meno interesse per i desideri del popolo americano", ha proseguito McCain nella sua invettiva.
Di recente, ed in risposta ad un questionario inviato a tutti i candidati alla Casa Bianca dal quotidiano The Boston Globe, McCain si era rifiutato di rispondere a una domanda in proposito: "Secondo lei, l'amministrazione Bush ha cercato di arrogarsi o di esercitare il potere esecutivo con modalita' che sono incostituzionali? O semplicemente, trova che abbia mai mostrato poco buon senso?"
Per dare un'idea piu' completa della vicenda, vale la pena riportare invece la risposta data da Barack Obama: "Non sono d'accordo con l'idea, suggerita in un documento del Dipartimento di Stato, che il Presidente abbia diritto di fare qualsiasi cosa ritenga necessaria per proteggere la sicurezza nazionale, e che abbia il diritto di torturare i prigionieri, infrangendo il mandato datogli dal Congresso. . .Sono convinto che l'uso dell'autorita' esecutiva fatto dall'Amministrazione nel mantenere la segretezza su quante piu' decisioni possibili sia una cattiva idea. Dobbiamo ritrovare l'equilibrio tra cio' che deve rimanere segreto e la necessita' di trasparenza nella nostra democrazia".
In sostanza, anche in fatto di pensiero costituzionale, John McCain sembrerebbe aver scelto di rimanere fedele alla linea Bush.
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