martedì 26 agosto 2008

La crisi economica preoccupa delegati, volontari, persino i finanziatori democratici

Denver, CO - La crisi economica e' stato il tema centrale della sessione di martedi' della convention democratica, con un programma che ha visto sfilare sul palcoscenico del Pepsi Center alcuni rappresentanti dei sindacati, un operaio disoccupato e indebitato del North Carolina, una vittima di un allagamento dell'Iowa, e Deputati e Senatori da alcuni degli stati piu' colpiti dalla recessione, quali, ad esempio, il Michigan e l'Illinois. Oltre a Hillary Clinton, che durante le primarie ha fatto dell'economia il proprio cavallo di battaglia.
La crisi economica e', per la maggioranza dei democratici arrivati a Denver per la DNC, il problema piu' grave che affligge gli Stati Uniti oggi.
"L'economia e' messa piuttosto male," mi dice Anne Hadfield, una pensionata e delegata della Pennsylvania che ha visto il prezzo del cibo e della benzina crescere rapidamente negli ultimi mesi. "Lo stato dell'economia e' orribile," le fa' seguito Tiffany Powers, avvocato e delegata del North Carolina. "Io vengo da una comunita' rurale in cui molta gente era impiegata nell'industria tessile. Pero' ora le nostre fabbriche hanno chiuso, i posti di lavoro se ne sono andati all'estero, la gente ha perso la casa," mi racconta Tiffany. Secondo lei, i democratici della classe media chiedono a Obama una diminuzione delle tasse e maggiori investimenti nell'istruzione pubblica.
"L'economia e' senz'altro il problema piu' urgente a cui mettere mano," dice Angie Cruise, un'analista politico di Tempe, in Arizona. "Le insolvenze sui mutui sono tantissime nella mia comunita', un numero preoccupante. E poi c'e' gente con cui parlo quotidianamente che si trova a dover scegliere tra il cibo e le medicine." Secondo Angie, i democratici vogliono un presidente che garantisca la stabilita' dell'economia, in cui essi possano trovare lavoro e pagare il mutuo. La gente vuole anche un'assistenza sanitaria migliore e una scuola pubblica di qualita'.
A Denver non sono venuti solo i delegati. "Tutto costa di piu'," mi dice Lynda Clark del Maryland, "ma i salari non tengono il passo e sono sempre piu' bassi rispetto al costo della vita." Lynda e' una donna single che lavora per una televisione locale di Washington D.C. E' qui perche' il Partito Democratico l'ha premiata del lungo servizio prestato da volontaria e le ha dato un biglietto per assistere alla convention. "Ho una figlia che va all'universita'," continua Lynda, che ha esperienza diretta del costo dell'istruzione in America. "E' in un universita' statale in Massachussets, pero' ormai anche le universita' statali costano molto." La figlia di Lynda lavora per mantenersi e ha preso in prestito soldi dal governo e dalle banche per finanziare i propri studi. "Ormai finisce l'universita' e si ritrovera' in debito. E pure io, visto che l'ho aiutata a pagarsi l'universita'."
Tra gli altri - e in fin dei conti tra gli ospiti piu' importanti - ci sono i finanziatori del Partito. Brett Hughes, un manager di investimenti dell'Oklahoma, e' venuto qui invitato dai democratici come ringraziamento per le donazioni fatte. "Io non mi lamento, gli ultimi anni sono andati molto bene per me, pero' mi rendo conto che per la gente l'economia oggi e' un problema," mi dice Brett. Per poi offrire un esempio pratico della crescita del gap tra ricchi e poveri, conseguenza tra le piu' preoccupanti della recessione: "Qualche settimana fa con la famiglia sono stato in vacanza alle Hawaii. Abbiamo fatto immersioni e persino volato in elicottero sopra i vulcani, il che mi e' costato 500 dollari a persona. Poi siamo andati a Honolulu e c'erano centinaia di senza-tetto, dappertutto. Sotto ogni albero c'era il classico carello della spesa riempito di sacchetti di plastica e spazzatura," ricorda Brett. "Non avevo mai visto nulla del genere." Brett Hughes e' venuto perche' vuole sostenere come meglio puo' la speranza di un cambiamento. "Obama deve fare in modo che quelli come me paghino tasse piu' alte," mi dice convinto.


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