Saint Paul, MN - Secondo Judy Hodge da Dallas, Texas, il parallelo piu' appropriato a spiegare il rapporto fra un cittadino e il proprio Presidente e' quello tra un cliente e un agente di viaggio. "Quando vai da un agente di viaggio e gli chiedi che ti organizzi una crociera, ti aspetti che ti metta su un aereo e che questo aereo ti porti sano e salvo e puntuale al punto di imbarco. E poi vuoi una bella nave su cui si prendano cura di te e su cui avrai inoltre un'ampia scelta di attivita' tra cui scegliere, tra la palestra, la piscina e i massaggi. E se un giorno hai voglia di mangiare al buffet, bene, altrimenti c'e' il cinese o la cena in cabina."
Judy Hodge, una signora cinquantottenne e decisamente in carne, e' a alla convention repubblicana nel ruolo di accompagnatrice della suocera ottantunenne, Pauline Hodge, delegata alla sua terza convention e attivista per il Partito Repubblicano sin dal 1952. Judy si dichiara indipendente ed indecisa, anche se ha votato per Bush sia nel 2000 che nel 2004, mentre Pauline ha finito per accettare la nomination di McCain, ma e' stata a lungo una sostenitrice di Rudy Giuliani. "Mia suocera e' pazza per Rudy," mi racconta Judy. "Nel 2004, alla convention repubblicana di New York, Rudy era stato carinissimo. Aveva incontrato mia sucera nel corridoio del palasport, l'aveva salutata e le aveva persino baciato la mano. E quest'anno l'abbiamo rivisto e lui l'ha riconosciuta."
L'importanza attribuita all'episodio dice davvero tanto della filosofia politica di Judy Hodge, dei valori a cui tiene e di quello che si aspetta da un politico. Tutto e' visto attraverso la lente dell'esperienza personale, del rapporto diretto: "Io guardo alla persona, voglio ascoltare e farmi un'idea di chi sono questi candidati. Non sono interessata ai grandi programmi politici, alle soluzioni per la crisi del mercato immobiliare come ai progetti di riforma sanitaria. Quella e' tutta retorica da campagna elettorale," mi ha detto Judy confessando che fino a poco tempo fa' non conosceva il significato della parola retorica e se l'e' andata a guardare sul dizionario visto che la sentiva sempre ripetere.
Le piacciono i Bush, George e Laura, perche' li conosce personalmente. Laura ha frequentato stessa universita' di Judy anche se era un paio di anni piu' vecchia e al tempo in cui era solo una bibliotecaria, "l'avresti dovuta vedere: una donna perfetta, piena di grazia e gentilezza." Judy mi dice che lei sa bene che tipo di persone siano George e Laura, "hanno davvero fatto del loro meglio e amano questo paese che piu' non si potrebbe." Judy confessa naturalmente una passione per Cindy McCain, "una delle migliori donne mai incontrate, con la storia dell'adozione della bambina dal Bangladesh." Ma a Judy Hodge piacevano anche i Kennedy, in particolare Jaquie, con quella classe e eleganza. E le piacciono gli Obama come famiglia. "E' un peccato che la campagna di Obama abbia ricostruito l'immagine di Michelle cosi' che apparisse piu' composta. A me piaceva anche prima. E cosa c'e' di male nell'essere spontanei e semplici," pensa Judy. Di Barack le piace come si comporta con le sue bambine e con sua moglie: "A vederlo in quel tipo di contesto sembra proprio una persona semplice, dolce e compassionevole."
La fanno arrabbiare i media, di destra e sinistra, quando mettono sempre e costantemente l'accento sulle notizie negative. E la fanno arrabbiare i politici e i partiti quando cominciano ad accusarsi l'un l'altro. "Ma perche' non riusciamo a fare pace e a lavorare insieme per rendere questo paese migliore?" si domanda Judy perplessa.
Dotata di un ineffabile ottimismo e di una chiacchiera inarrestabile (mi ha tenuto seduta a parlarle per oltre due ore, raccontandomi la storia del nonno che ha combattuto durante la seconda guerra mondiale nelle Filippine e di quella del viaggio in Cina nel 1989), Judy e' una donna molto informata, che oltre a essere presente alla convention repubblicana si e' anche videoregistrata sei ore al giorno di quella democratica, oltre a aver assistito a un raduno di Obama durante le primarie.
Le sue idee politiche sono un misto unico di conservativismo e di liberalismo. Del governo federale ha la visione tipica di chi viene dal cuore poco popoloso di questo paese, dalla frontiera dell'Ovest, lontano dalla capitale Washington DC. La Casa Bianca e il Congresso esistono per proteggere la sicurezza dei cittadini, garantire il rispetto di tutti e la possibilita' per ogni individuo di creare la propria esistenza come la si desidera. Al contempo Judy e' una donna che ha lavorato tutta la vita, in posizioni di responsabilita' in compagnie di assicurazioni e di servizi finanziari. Ha una grande ammirazione per tutte le donne forti, incluse Hillary Clinton e Sarah Palin, e non pensa che sia giusto che il governo cerchi di dettare leggi sul corpo di una donna, come ad esempio proibire l'aborto. "Il corpo di una donna e' di sua proprieta' e lei dovrebbe essere libera di prendere le decisioni che piu' ritiene opportune. A me non piace la destra religiosa, tutti quegli uomini," mi dice Judy pur dichiarandosi una Cristiana convinta.
Dei democratici non le piacciono quelle che trova delle esagerazioni: "E' vero, l'uomo ha un effetto sull'ambiente, ma alcune delle cose che si leggono sul riscaldamento globale sono talmente eccessive. Sono stata in Alaska, in crociera fin su al Circolo Polare Artico. E si riusciva a navigare tra il ghiaccio, ma voglio dire, sono poi questioni naturali. Forse gli orsi polari si stanno estinguendo, ma e' anche una conseguenza del fatto che c'e' un numero limitato di foche che si possono mangiare." Quindi, nonostante ritenga che sia importante proteggere l'ambiente, e' d'accordo che gli Stati Uniti debbano aprire nuove esplorazioni petrolifere sul proprio territorio per risolvere il problema del prezzo della benzina. Il problema per Judy, come con tutto, e' farlo con moderazione.
Dopo aver lasciato il mondo dei servizi finanziari, oggi Judy gestisce una piccola societa' privata -- un'agenzia di viaggio, guarda caso -- e si deve pagare l'assicurazione sanitaria privata, circa 11 mila dollari l'anno piu' spese varie. Pero' non le da' troppo fastidio, "se sto male sono disposta a spendere dei soldi per curarmi." Si rende conto che ci sono persone che magari i soldi per pagare non ce li hanno, pero' per quelle situazioni 'eccezionali', ci sono comunque i servizi caritatevoli e la beneficenza. E cosi' Judy mi elenca un numero di ospedali e cliniche a Dallas che offrono servizi gratuiti ai poveri grazie alla filantropia dei ricchi. "E' gente che aiuta altra gente, la compassione tra esseri umani. Il governo e' meglio se si fa gli affari suoi, invece che distrarsi con compiti che non lo riguardano e poi non garantire i servizi di cui e' responsabile, come la nostra sicurezza nazionale."
E poi bisogna stare attenti a dare troppi sussidi e aiuti economici a chi non ha lavoro perche' poi questi non hanno piu' voglia di lavorare: "Se tutti i giorni mi inviti a mangiare gratuitamente a un buffet, io poi smetto di cucinare," dice Judy.
Judy Hodge ha una fiducia ed un'ammirazione incontrollabile per l'esercito americano-- che definirei quasi amore. A Dallas va regolarmente all'aeroporto per dare il benvenuto alle truppe che tornano a casa e lamenta che, dal tempo della guerra in Vietnam (a cui per altro Judy era contraria), non ci sia piu' il rispetto per le truppe che si sentiva, ad esempio, durante la seconda guerra mondiale. Al Gore le piace, pero' e' contenta che all'epoca dell'undici settembre non fosse lui il Presidente ma Bush, perche' Gore non e' stato nell'esercito e Bush invece si'. E lo stesso vale anche quest'anno, in un momento cosi' delicato, "dal punto di vista del Comandante in Capo vedo McCain piu' che Obama."
Di famiglia democratica, ma sposata con un uomo ultra-repubblicano, Judy Hodge sostiene che prendera' la propria decisione solo una volta arrivata al seggio il 4 novembre prossimo. Pero' il discorso di Sarah Palin di mercoledi' sembra aver fatto breccia nel suo cuore: "Sarah e' una donna forte e non ce la fanno mica a cambiarla. E poi ha fatto un lavoro straordinario in Alaska, l'ultima volta che ci sono stata in vacanza ho visto lo stato proprio cambiato per il meglio." Naturalmente vale la pena ricordare che Palin e' Governatore dall'inizio del 2007. "Non sono preoccupata che sia una anti-abortista, secondo me la sua e' solo una scelta personale," sostiene Judy. E non e' preoccupata nemmeno del fatto che Palin abbia cinque figli, nonostante durante la nostra intervista, confessandomi di avere solo animali a quattro zampe ma niente prole, Judy aveva attribuito la cosa al fatto che durante la propria giovinezza stesse lavorando troppo per poter pensare ai figli. Pero' Palin c'e l'ha puo' fare ad essere sia madre che Vice-Presidente: "Ai miei tempi le donne facevano molta piu' fatica e bisognava lavorare il doppio degli uomini per ottenere soddisfazioni minori. Ma oggi e' diverso, i tempi sono cambiati talmente," mi dice soddisfatta Judy, che prima di lasciarmi andare si fa scattare una foto al mio fianco.
Judy Hodge, una signora cinquantottenne e decisamente in carne, e' a alla convention repubblicana nel ruolo di accompagnatrice della suocera ottantunenne, Pauline Hodge, delegata alla sua terza convention e attivista per il Partito Repubblicano sin dal 1952. Judy si dichiara indipendente ed indecisa, anche se ha votato per Bush sia nel 2000 che nel 2004, mentre Pauline ha finito per accettare la nomination di McCain, ma e' stata a lungo una sostenitrice di Rudy Giuliani. "Mia suocera e' pazza per Rudy," mi racconta Judy. "Nel 2004, alla convention repubblicana di New York, Rudy era stato carinissimo. Aveva incontrato mia sucera nel corridoio del palasport, l'aveva salutata e le aveva persino baciato la mano. E quest'anno l'abbiamo rivisto e lui l'ha riconosciuta."
L'importanza attribuita all'episodio dice davvero tanto della filosofia politica di Judy Hodge, dei valori a cui tiene e di quello che si aspetta da un politico. Tutto e' visto attraverso la lente dell'esperienza personale, del rapporto diretto: "Io guardo alla persona, voglio ascoltare e farmi un'idea di chi sono questi candidati. Non sono interessata ai grandi programmi politici, alle soluzioni per la crisi del mercato immobiliare come ai progetti di riforma sanitaria. Quella e' tutta retorica da campagna elettorale," mi ha detto Judy confessando che fino a poco tempo fa' non conosceva il significato della parola retorica e se l'e' andata a guardare sul dizionario visto che la sentiva sempre ripetere.
Le piacciono i Bush, George e Laura, perche' li conosce personalmente. Laura ha frequentato stessa universita' di Judy anche se era un paio di anni piu' vecchia e al tempo in cui era solo una bibliotecaria, "l'avresti dovuta vedere: una donna perfetta, piena di grazia e gentilezza." Judy mi dice che lei sa bene che tipo di persone siano George e Laura, "hanno davvero fatto del loro meglio e amano questo paese che piu' non si potrebbe." Judy confessa naturalmente una passione per Cindy McCain, "una delle migliori donne mai incontrate, con la storia dell'adozione della bambina dal Bangladesh." Ma a Judy Hodge piacevano anche i Kennedy, in particolare Jaquie, con quella classe e eleganza. E le piacciono gli Obama come famiglia. "E' un peccato che la campagna di Obama abbia ricostruito l'immagine di Michelle cosi' che apparisse piu' composta. A me piaceva anche prima. E cosa c'e' di male nell'essere spontanei e semplici," pensa Judy. Di Barack le piace come si comporta con le sue bambine e con sua moglie: "A vederlo in quel tipo di contesto sembra proprio una persona semplice, dolce e compassionevole."
La fanno arrabbiare i media, di destra e sinistra, quando mettono sempre e costantemente l'accento sulle notizie negative. E la fanno arrabbiare i politici e i partiti quando cominciano ad accusarsi l'un l'altro. "Ma perche' non riusciamo a fare pace e a lavorare insieme per rendere questo paese migliore?" si domanda Judy perplessa.
Dotata di un ineffabile ottimismo e di una chiacchiera inarrestabile (mi ha tenuto seduta a parlarle per oltre due ore, raccontandomi la storia del nonno che ha combattuto durante la seconda guerra mondiale nelle Filippine e di quella del viaggio in Cina nel 1989), Judy e' una donna molto informata, che oltre a essere presente alla convention repubblicana si e' anche videoregistrata sei ore al giorno di quella democratica, oltre a aver assistito a un raduno di Obama durante le primarie.
Le sue idee politiche sono un misto unico di conservativismo e di liberalismo. Del governo federale ha la visione tipica di chi viene dal cuore poco popoloso di questo paese, dalla frontiera dell'Ovest, lontano dalla capitale Washington DC. La Casa Bianca e il Congresso esistono per proteggere la sicurezza dei cittadini, garantire il rispetto di tutti e la possibilita' per ogni individuo di creare la propria esistenza come la si desidera. Al contempo Judy e' una donna che ha lavorato tutta la vita, in posizioni di responsabilita' in compagnie di assicurazioni e di servizi finanziari. Ha una grande ammirazione per tutte le donne forti, incluse Hillary Clinton e Sarah Palin, e non pensa che sia giusto che il governo cerchi di dettare leggi sul corpo di una donna, come ad esempio proibire l'aborto. "Il corpo di una donna e' di sua proprieta' e lei dovrebbe essere libera di prendere le decisioni che piu' ritiene opportune. A me non piace la destra religiosa, tutti quegli uomini," mi dice Judy pur dichiarandosi una Cristiana convinta.
Dei democratici non le piacciono quelle che trova delle esagerazioni: "E' vero, l'uomo ha un effetto sull'ambiente, ma alcune delle cose che si leggono sul riscaldamento globale sono talmente eccessive. Sono stata in Alaska, in crociera fin su al Circolo Polare Artico. E si riusciva a navigare tra il ghiaccio, ma voglio dire, sono poi questioni naturali. Forse gli orsi polari si stanno estinguendo, ma e' anche una conseguenza del fatto che c'e' un numero limitato di foche che si possono mangiare." Quindi, nonostante ritenga che sia importante proteggere l'ambiente, e' d'accordo che gli Stati Uniti debbano aprire nuove esplorazioni petrolifere sul proprio territorio per risolvere il problema del prezzo della benzina. Il problema per Judy, come con tutto, e' farlo con moderazione.
Dopo aver lasciato il mondo dei servizi finanziari, oggi Judy gestisce una piccola societa' privata -- un'agenzia di viaggio, guarda caso -- e si deve pagare l'assicurazione sanitaria privata, circa 11 mila dollari l'anno piu' spese varie. Pero' non le da' troppo fastidio, "se sto male sono disposta a spendere dei soldi per curarmi." Si rende conto che ci sono persone che magari i soldi per pagare non ce li hanno, pero' per quelle situazioni 'eccezionali', ci sono comunque i servizi caritatevoli e la beneficenza. E cosi' Judy mi elenca un numero di ospedali e cliniche a Dallas che offrono servizi gratuiti ai poveri grazie alla filantropia dei ricchi. "E' gente che aiuta altra gente, la compassione tra esseri umani. Il governo e' meglio se si fa gli affari suoi, invece che distrarsi con compiti che non lo riguardano e poi non garantire i servizi di cui e' responsabile, come la nostra sicurezza nazionale."
E poi bisogna stare attenti a dare troppi sussidi e aiuti economici a chi non ha lavoro perche' poi questi non hanno piu' voglia di lavorare: "Se tutti i giorni mi inviti a mangiare gratuitamente a un buffet, io poi smetto di cucinare," dice Judy.
Judy Hodge ha una fiducia ed un'ammirazione incontrollabile per l'esercito americano-- che definirei quasi amore. A Dallas va regolarmente all'aeroporto per dare il benvenuto alle truppe che tornano a casa e lamenta che, dal tempo della guerra in Vietnam (a cui per altro Judy era contraria), non ci sia piu' il rispetto per le truppe che si sentiva, ad esempio, durante la seconda guerra mondiale. Al Gore le piace, pero' e' contenta che all'epoca dell'undici settembre non fosse lui il Presidente ma Bush, perche' Gore non e' stato nell'esercito e Bush invece si'. E lo stesso vale anche quest'anno, in un momento cosi' delicato, "dal punto di vista del Comandante in Capo vedo McCain piu' che Obama."
Di famiglia democratica, ma sposata con un uomo ultra-repubblicano, Judy Hodge sostiene che prendera' la propria decisione solo una volta arrivata al seggio il 4 novembre prossimo. Pero' il discorso di Sarah Palin di mercoledi' sembra aver fatto breccia nel suo cuore: "Sarah e' una donna forte e non ce la fanno mica a cambiarla. E poi ha fatto un lavoro straordinario in Alaska, l'ultima volta che ci sono stata in vacanza ho visto lo stato proprio cambiato per il meglio." Naturalmente vale la pena ricordare che Palin e' Governatore dall'inizio del 2007. "Non sono preoccupata che sia una anti-abortista, secondo me la sua e' solo una scelta personale," sostiene Judy. E non e' preoccupata nemmeno del fatto che Palin abbia cinque figli, nonostante durante la nostra intervista, confessandomi di avere solo animali a quattro zampe ma niente prole, Judy aveva attribuito la cosa al fatto che durante la propria giovinezza stesse lavorando troppo per poter pensare ai figli. Pero' Palin c'e l'ha puo' fare ad essere sia madre che Vice-Presidente: "Ai miei tempi le donne facevano molta piu' fatica e bisognava lavorare il doppio degli uomini per ottenere soddisfazioni minori. Ma oggi e' diverso, i tempi sono cambiati talmente," mi dice soddisfatta Judy, che prima di lasciarmi andare si fa scattare una foto al mio fianco.
4 commenti:
Per essere indecisa, Judy Hodge da Dallas è piuttosto repubblicana...
www.ethos.ilcannocchiale.it/post/2015166.html
Vero, decisamente di tendenza conservatrice - piu' che repubblicana. Mi ha giurato di avere votato per presidenti democratici in passato. Non ha detto quali. A me pare che l'intervista faccia pensare. La cosa piu' interessante per me e' il desiderio di Judy Hodge di assoluta moderazione, la volonta' (e la possibilita' economica) di guardare al mondo con ottimismo e il rifiuto di stare ad ascoltare chiunque dia le cattive notizie, non importa se vere...Mi sembra un buon ritratto della massa silenziosa che vuole solo essere lasciata in pace
Possibile. Ma non è facendo gli struzzi che il mondo migliora oltre l'uscio di casa. Peraltro in un Paese in cui l'auto-organizzazione sociale è forte e lo spirito di comunità radicato.
www.ethos.ilcannocchiale.it/post/2013595.html
Indubbiamente. Se pero' gli struzzi esistono, e potrebbero essere decisivi a novembre, rimane comunque il problema di raggiungerli e farli in qualche modo partecipare.
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