Washington DC - A un solo giorno dall'apertura dei primi seggi, la Virginia ha cominciato venerdi' e una serie di altri stati la seguono la settimana prossima, un gruppo di esperti di tendenze repubblicane si sono riuniti giovedi' all'American Enterprise Institute (AEI) -- un centro di ricerca conservatore a Washington DC -- per fare il punto della situazione a poco piu' di un mese dal voto. Michael Barone, Karlyn Bowman, Norman J. Ornstein e John Fortier hanno discusso di temi quali la selezione di Sarah Palin come candidato alla vice-presidenza e, naturalmente, l'odierna crisi finanziaria.
"Sarah Palin ha indubbiamente dato energia alla base repubblicana," ha detto Norman Ornstein, aggiungendo con tono scherzoso, "penso sia il candidato piu' grazioso dai tempi di John Edwards." Sebbene tutti si siano trovati d'accordo sul fatto che la scelta del Governatore dell'Alaska abbia aiutato John McCain a risalire nei sondaggi, gli intervenuti hanno anche sottolineato che l'effetto Palin sta gia' scemando. "La corsa alla Casa Bianca oggi assomiglia di nuovo molto a com'era prima delle convention," ha commentato Bowman. "Palin e' stato un grande fenomeno, ma i sondaggi stanno gia' facendo marcia indietro," ha proseguito Fortier, "sappiamo in generale che la gente non vota per i candidati alla vice-presidenza e gli ultimi rilevamenti statistici indicano che difatti l'effetto Palin sta perdendo spinta."
Senza dubbio la storia della settimana e' la crisi finanziaria, con il fallimento della banca d'investimenti Lehman Brothers e con il salvataggio governativo del gruppo d'assicurazioni A.I.G. e dei colossi del mutuo casa Freddie Mac e Fannie Mae. "Se la campagna rimane incentrata sull'economia, Obama ha un vantaggio importante," ha sottolineato Ornstein. Le difficolta' economiche, in generale, portano gli elettori nella direzione del Partito Democratico, ha aggiunto Barone. Allo stesso tempo, se si guardano i sondaggi stato per stato, emerge una realta' differente e curiosa: "Obama sta ottenendo risultati sorprendenti in posti le cui economie sono ancora in ottimo stato, quali il Colorado e la Virginia, che non erano nemmeno immaginabili per i democratici quattro anni fa'. Invece in Ohio, Pennsylvania e Michigan, tra gli stati piu' colpiti dalla crisi economica, Obama e McCain sono attaccati," ha detto Barone.
Nonostante la crisi di Wall Street sia davvero pervasiva, gli esperti di AEI sono convinti che sia ancora troppo presto per dichiarare con certezza che l'economia rimarra' la problematica chiave di questa elezione: "Ci saranno ancora molte sorprese che improvvisamente porteranno l'attenzione degli elettori su altri temi," ha detto Ornstein, "anche se solo temporaneamente."
Per quanto riguarda la mappa elettorale, le opinioni su quello che bisogna attendersi sono le piu' diverse. Mentre Barone pronostica un risultato sorprendente e mai visto prima, con stati come il West Virginia che improvvisamente sembrano schierarsi per Obama, "siamo in un'epoca di politica aperta, in cui gli elettori si stanno muovendo in nuove direzioni e i candidati stanno offrendo nuove piattaforme politiche," ha detto Barone, Fortier rimane convinto che la mappa non sara', alla fine dei conti, molto diversa da quello a cui siamo stati abituati negli ultimi cicli elettorali: "Io penso che la storia si ripetera', in particolare se i risultati rimangono incerti fino all'ultimo."
Norman Ornstein da' una diversa interpretazione dell'incertezza della competizione elettorale di quest'anno, offrendo una propsettiva che altri commentatori conservatori condividono: "Io vedo molte somiglianze con la campagna elettorale del 1980 che ha visto opposti il Presidente Carter e Ronald Reagan," ha spiegato Ornstein. A suo parere, c'e' un grande desiderio di cambiamento tra gli elettori americani e va nella direzione di Obama. Allo stesso tempo la gente sta aspettando di capire meglio chi sia questo Senatore nero dall'Illinois. Secondo questa interpretazione, il sostegno per Barack Obama sarebbe sottostimato dai sondaggi condotti fin qui. Ornstein e' convinto che le reazioni al primo dei tre dibattiti tra i due candidati alla Presidenza, che e' organizzato da University of Mississippi e avra' luogo venerdi' prossimo, ci dara' un'idea piu' accurata di cosa accadra' nelle settimane a venire.
Infine, nonostante manchi ancora oltre un mese a Election Day, il voto anticipato potrebbe avere un impatto imprevisto sui risultato di novembre: "Entrambe le campagne stanno gia' cercando di convincere i propri sostenitori piu' fedeli a andare alle urne," ha detto Fortier raccontando che la campagna di McCain gli ha gia' mandato diverse email incoraggiandolo a votare in Virginia. In realta', la maggior parte di coloro che scelgono di votare in anticipo aspettano comunque fino alle ultime settimane prima delle elezioni. Pero', gli esperti convenuti all'American Enterprise Institute hanno avvertito che e' importante tenere a mente, quando si fanno previsioni, che ci saranno americani che daranno la loro preferenza a Obama o McCain senza che nemmeno il primo tra i dibattiti in programma abbia avuto luogo.
"Sarah Palin ha indubbiamente dato energia alla base repubblicana," ha detto Norman Ornstein, aggiungendo con tono scherzoso, "penso sia il candidato piu' grazioso dai tempi di John Edwards." Sebbene tutti si siano trovati d'accordo sul fatto che la scelta del Governatore dell'Alaska abbia aiutato John McCain a risalire nei sondaggi, gli intervenuti hanno anche sottolineato che l'effetto Palin sta gia' scemando. "La corsa alla Casa Bianca oggi assomiglia di nuovo molto a com'era prima delle convention," ha commentato Bowman. "Palin e' stato un grande fenomeno, ma i sondaggi stanno gia' facendo marcia indietro," ha proseguito Fortier, "sappiamo in generale che la gente non vota per i candidati alla vice-presidenza e gli ultimi rilevamenti statistici indicano che difatti l'effetto Palin sta perdendo spinta."
Senza dubbio la storia della settimana e' la crisi finanziaria, con il fallimento della banca d'investimenti Lehman Brothers e con il salvataggio governativo del gruppo d'assicurazioni A.I.G. e dei colossi del mutuo casa Freddie Mac e Fannie Mae. "Se la campagna rimane incentrata sull'economia, Obama ha un vantaggio importante," ha sottolineato Ornstein. Le difficolta' economiche, in generale, portano gli elettori nella direzione del Partito Democratico, ha aggiunto Barone. Allo stesso tempo, se si guardano i sondaggi stato per stato, emerge una realta' differente e curiosa: "Obama sta ottenendo risultati sorprendenti in posti le cui economie sono ancora in ottimo stato, quali il Colorado e la Virginia, che non erano nemmeno immaginabili per i democratici quattro anni fa'. Invece in Ohio, Pennsylvania e Michigan, tra gli stati piu' colpiti dalla crisi economica, Obama e McCain sono attaccati," ha detto Barone.
Nonostante la crisi di Wall Street sia davvero pervasiva, gli esperti di AEI sono convinti che sia ancora troppo presto per dichiarare con certezza che l'economia rimarra' la problematica chiave di questa elezione: "Ci saranno ancora molte sorprese che improvvisamente porteranno l'attenzione degli elettori su altri temi," ha detto Ornstein, "anche se solo temporaneamente."
Per quanto riguarda la mappa elettorale, le opinioni su quello che bisogna attendersi sono le piu' diverse. Mentre Barone pronostica un risultato sorprendente e mai visto prima, con stati come il West Virginia che improvvisamente sembrano schierarsi per Obama, "siamo in un'epoca di politica aperta, in cui gli elettori si stanno muovendo in nuove direzioni e i candidati stanno offrendo nuove piattaforme politiche," ha detto Barone, Fortier rimane convinto che la mappa non sara', alla fine dei conti, molto diversa da quello a cui siamo stati abituati negli ultimi cicli elettorali: "Io penso che la storia si ripetera', in particolare se i risultati rimangono incerti fino all'ultimo."
Norman Ornstein da' una diversa interpretazione dell'incertezza della competizione elettorale di quest'anno, offrendo una propsettiva che altri commentatori conservatori condividono: "Io vedo molte somiglianze con la campagna elettorale del 1980 che ha visto opposti il Presidente Carter e Ronald Reagan," ha spiegato Ornstein. A suo parere, c'e' un grande desiderio di cambiamento tra gli elettori americani e va nella direzione di Obama. Allo stesso tempo la gente sta aspettando di capire meglio chi sia questo Senatore nero dall'Illinois. Secondo questa interpretazione, il sostegno per Barack Obama sarebbe sottostimato dai sondaggi condotti fin qui. Ornstein e' convinto che le reazioni al primo dei tre dibattiti tra i due candidati alla Presidenza, che e' organizzato da University of Mississippi e avra' luogo venerdi' prossimo, ci dara' un'idea piu' accurata di cosa accadra' nelle settimane a venire.
Infine, nonostante manchi ancora oltre un mese a Election Day, il voto anticipato potrebbe avere un impatto imprevisto sui risultato di novembre: "Entrambe le campagne stanno gia' cercando di convincere i propri sostenitori piu' fedeli a andare alle urne," ha detto Fortier raccontando che la campagna di McCain gli ha gia' mandato diverse email incoraggiandolo a votare in Virginia. In realta', la maggior parte di coloro che scelgono di votare in anticipo aspettano comunque fino alle ultime settimane prima delle elezioni. Pero', gli esperti convenuti all'American Enterprise Institute hanno avvertito che e' importante tenere a mente, quando si fanno previsioni, che ci saranno americani che daranno la loro preferenza a Obama o McCain senza che nemmeno il primo tra i dibattiti in programma abbia avuto luogo.
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