mercoledì 12 novembre 2008

La pena capitale per un bimbo di otto anni?

Mercoledi' scorso, in un paesino di 4000 anime nel nord-ovest dell'Arizona, un bambino di soli otto anni ha impugnato un fucile e ha ammazzato il padre, al quale il bimbo era stato affidato dopo la separazione dei genitori, e un amico del padre che viveva con i due. I tribunali dell'Arizona vogliono processare il bimbo come un adulto -- la legge dello stato lo permetterebbe.
Nel frattempo, alcuni dei piu' accesi sostenitori della pena di morte stanno cercando di fare il possibile affinche' il bimbo venga condannato all'esecuzione capitale. Un gruppo di avvocati che si occupano di casi capitali in Texas, Oklahoma e Florida ha offerto i propri servizi a questo fine. Nell'opinione di costoro questo e' il classico caso che prova quanto sia necessaria la pena di morte come deterrente al crimine.
Come se un bambino di otto anni fosse in grado di valutare la gravita' di un atto come l'uccisione di un genitore sulla base del codice penale.
Un attivista contrario alla pena di morte, e che non ha voluto rendere pubblico il proprio nome, ha dichiarato: "Questo bambino ha bisogno di essere abbracciato stretto stretto e molto a lungo, tanto per aiutarlo a cominciare il doloroso processo di elaborazione che ha davanti a se".
Pare ora che, almeno, in Arizona gli inquirenti stiano indagando sulla possibilita' che il bimbo in questione subisse abusi sessuali da parte del padre e dell'amico del padre. Fatto che potrebbe spiegare, in parte, lo stato mentale in cui si deve essere trovato al momento di premere il grilletto.

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