lunedì 3 marzo 2008

On the road - Leonardo McDaniel

Cleveland, Ohio - Sulla strada per Cleveland, circa 7 ore di macchina da Washington DC, ci fermiamo a mangiare un boccone a lato dell'autostrada nei dintorni di un'altra Washington, una cittadina persa nel mezzo dello stato della Pennsylvania. Scegliamo Panera, una catena di ristoranti self-serivce creata a New Orleans e famosa per il pane fresco. Viaggio con un'amica sindacalista, Teya, che ha una spilletta attaccata al cappotto che porta il nome del sindacato per cui lavora, Unite-Here Local 25, e sotto il nome di Obama, che Unite-Here ha deciso di sostenere ufficialmente.
Un ragazzino pel di carota con un cappellino da baseball calato sul viso ci chiama dal tavolo di fianco. "Ma sei davvero una sindacalista?" grida a Teya. E viene a sedersi con noi. Leonardo McDaniel, meta' italiano e meta' scozzese, ha vent'anni ma ne dimostra sedici, con l'apparecchio ai denti e le lentiggini sulle guancie. Viene da Los Angeles ma parla con un pesante accento tipico del Sud del paese. Da circa un anno ha lasciato casa e mollato l'universita' per seguire la tradizione di famiglia e diventare sindacalista, come la mamma e la sorella. Lavora per Service Employees International Union (SEIU) come external, che significa che il suo compito e' quello di bussare di porta in porta per convincere i lavoratori a iscriversi al sindacato.
Il suo lavoro consiste nello spostarsi continuamente da un lato all'altro del paese, anche se fa base a Baltimora (da cui probabilmente l'accento del sud). Vive sempre e solo in albergo, la valigia e' il suo armadio. Non ha mai un giorno di ferie e lavora anche durante i weekend (ho scoperto che i sindacalisti in america hanno contratti di lavoro molto peggiori di quelli che hanno il compito di far rispettare nelle aziende, ma questo sara il tema di un altro post piu' avanti). Dopo i primi dodici mesi d'impiego pero', Leonardo avra' diritto a due settimane di ferie. "Vado a Cancun (Messico), ebbene si', avete sentito bene, vado a Cancun a spassarmela," ridacchia contento.
Venerdi' pomeriggio due dei suoi capi l'hanno messo in un angolo e gli hanno domandato ("Con quel tono a cui non e' che potessi dire di no") di noleggiare una macchina e andare a Youngstown, Ohio, a bussare sulle porte degli indecisi per convincerli a votare per Obama nelle primarie di martedi'.
Quando un sindacato decide di sostenere un candidato per un'elezione, allora gli impiegati del sindacato possono essere utilizzati, durante le loro ore lavorative, per fare campagna elettorale per conto del candidato. Con una limitazione; possono solo contattare i lavoratori iscritti al sindacato medesimo. Cosi' Lenny McDaniel bussera' esclusivamente alle porte dei membri di SEIU. La mia amica Teya, invece, per poter partecipare alla campagna Obama di Cleveland separatamente dal sindacato per cui lavora, si e' dovuta prendere due giorni di ferie.
"A me la politica presidenziale neanche mi piace," ci dice Leonardo, "e non ne so nulla". "Cosa e' che gli devo dire a quelli con cui parlo, per convincerli a votare Obama?" chiede a noi.

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