Washington DC - Di razza e razzismo si e' parlato molto negli Stati Uniti ultimamente. Il Reverendo Jeremiah Wright Jr., della United Church of Christ e mentore spirituale di Barack Obama, e' finito al centro del dibattito politico nazionale per via della retorica incendiaria che spesso usa nei propri sermoni quando affronta l'argomento del razzismo e della discriminazione in questo paese. Obama si e' difeso dalle accuse di essere un militante nero, un po' in stile Malcom X, nel discorso fatto a Philadelphia la settimana scorsa. Poi, ieri, e' stata pubblicata una statistica inquietante che pare dare ragione alle argomentazioni del Reverendo Wright, ovvero che i neri americani vivono tutt'ora, nel 2008, in una condizione economica e sociale molto diversa e assai meno privilegiata dei loro concittadini bianchi. Il numero degli omicidi commessi da e a danno di afro-americani e' di nuovo in crescita, mentre quello del resto della popolazione e' stabile da anni, se non addirittura in calo.
E l'orgoglio bianco statunitense, il white pride, di tutto questo, cosa ne pensa?Luca Celada, giornalista del Manifesto, ha mandato ieri a questo blog un commento in risposta proprio a questa domanda, e a proposito dell'intervento di Pat Buchanan, politico, giornalista e commentatore dell'estrema destra, sul tema della discriminazione razziale negli Stati Uniti. Ci pare interessante condividere il testo della mail di Celada con voi:
"Leggendo il post, mi e' sembrato opportuno segnalarvi un commento di Pat Buchanan sul discorso di Obama della settimana scorsa. L'intersezione tra la violenza criminale, la presenza di armi nelle citta' americane e le dinamiche razziali, costituisce senz'altro una fra le fratture piu' esplosive della societa' americana. I conflitti razziali che appaiono ai livelli piu' superficiali nascondono una realta' fatta di violenza di neri su neri (e nel sud-ovest del paese di questi tempi di ispanici su neri). Ugualmente, il vecchio Pat si abbandona ai vecchi stereotipi e per rimettere Wright al proprio posto, finisce per ricorrere al più antico e odioso degli argomenti: lo stupro dei neri sulle donne bianche (che era stato il tema di uno spot elettorale di George Bush padre nel 1988, visibile qui, è l'ultimo degli spot repubblicani in basso).
Questo un estratto da: http://buchanan.org/blog/?p=969
"L'America e' stato il paese migliore al mondo per i neri. E' qui che 600.000 uomini di colore, portati dall'Africa sulle navi negriere, sono diventati una comunita' di 40 milioni, sono stati introdotti alla salvezza cristiana e hanno raggiunto i piu' alti livelli di liberta' e prosperita' che i neri abbiamo mai visto.
Wright dovrebbe mettersi in ginocchio e ringraziare Dio di essere americano.
In secondo luogo, nessuno al mondo ha fatto tanto quanto i bianchi americani per aiutare i neri a sollevarsi dalla schiavitu'. Un ammontare incalcolabile di dollari e' stato speso, a partire dagli anni sessanta, per sostenere il sistema di sicurezza sociale, i buoni alimentari, i contributi all'affitto, le case popolari, le borse di studio e i prestiti agli studenti, i servizi legali, la sanita' pubblica, gli sgravi fiscali e i programmi di riduzione della poverta', pensati per integrare la comunita' afro-americana nella societa'.
Wright dovrebbe mettersi in ginocchio e ringraziare Dio di essere americano.
In secondo luogo, nessuno al mondo ha fatto tanto quanto i bianchi americani per aiutare i neri a sollevarsi dalla schiavitu'. Un ammontare incalcolabile di dollari e' stato speso, a partire dagli anni sessanta, per sostenere il sistema di sicurezza sociale, i buoni alimentari, i contributi all'affitto, le case popolari, le borse di studio e i prestiti agli studenti, i servizi legali, la sanita' pubblica, gli sgravi fiscali e i programmi di riduzione della poverta', pensati per integrare la comunita' afro-americana nella societa'.
Il governo, le imprese e le universita' hanno cominciato a praticare la discriminazione contro i bianchi, con programmi quali affirmative action e contract set-aside (che, a scuola come sul lavoro, obbligano a garantire un numero di posti per le minoranze), per far avanzare i candidati di colore a svantaggio di quelli bianchi.
Le chiese, le fondazioni di beneficenza, i gruppi civici, le scuole e la gente in ogni angolo d'America ha donato tempo e denaro per mantenere in vita mense dei poveri, educazione per adulti, asili nido, pensioni e case di riposo per neri.
Oggi ascoltiamo le lamentele. Dov'e' la gratitudine?
Le chiese, le fondazioni di beneficenza, i gruppi civici, le scuole e la gente in ogni angolo d'America ha donato tempo e denaro per mantenere in vita mense dei poveri, educazione per adulti, asili nido, pensioni e case di riposo per neri.
Oggi ascoltiamo le lamentele. Dov'e' la gratitudine?
Barack parla di una nuove opportunita' per i neri.
Lasciate che vada ad Altoon e Johnstown, e che chieda ai bambini bianchi delle scuole cattoliche quante visite hanno ricevuto dai recrutatori delle universita' Ivy League, quante offerte di borse di studio si sono sentiti fare i bambini bianchi meritevoli.
L'America bianca e' davvero responsabile per il fatto che i tassi di atti criminali e di incarceramenti degli afro-americani sono sette volte piu' elevati di quelli dei bianchi? E' davvero colpa dell'America bianca se nella comunita' afro-americana il 70% dei bambini e' illegitimo e se in alcune citta' il 50% degli studenti di colore abbandona prima di finire le superiori? E' tutta colpa della America bianca oppure e' innanzitutto un fallimento della comunita' nera?
Quanto al razzismo, la sua manifestazione piu' orripilante sono i crimini interrazziali, e specialmente i crimini violenti. Lo sa Barack Obama che mentre i criminali bianchi scelgono vittime di colore il 3% delle volte, i criminali neri scelgono vittime bianche 45 volte su 100? Lo sa Barack che gli stupri compiuti dagli uomini neri sulle donne bianche sono 100 volte piu' comuni che quelli commessi dai bianchi sulle donne di colore e che le rapine commesse dai neri a danno di bianchi sono state 139 volte piu' frenquenti, nei primi tre anni di questa decade, di quanto non sia stato vero il contrario?"
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