martedì 13 maggio 2008

I Senatori americani si esprimono sulla possibilta' di diventare candidati alla vice-presidenza

Washington D.C. - Dei cento politici eletti al Senato americano, tre sono ancora in corsa per la Presidenza (Obama, Clinton e McCain). Gli altri 97 passano gran parte del proprio tempo a pensare se gli verra' proposto il posto di vice-presidente per le elezioni generali di novembre. O cosi' almeno crede The Hill, una pubblicazione specializzata di Washington DC che segue l'attivita' del Congresso.
Il quotidiano ha cosi' deciso di interpellare tutti e 97 i Senatori per domandare loro quale sarebbe la risposta nell'eventualita' che John McCain, Hillary Clinton o Barack Obama gli facciano l'offerta.
Queste alcune dei commenti piu' divertenti:
Sen. Bob Bennett, R-Utah
"Ma naturalmente. Una grande casa, una grande macchina, non troppo da lavorare. Perche' no?"
Sen. Tom Carper, D-Del.
"Si', certo, firmo volentieri. L'orario lavorativo e' migliore, lo stipendio e' lo stesso -- e chi ha mai sentito parlare di un vice presidente assassinato? In piu' e' un'ottima opportunita' per viaggiare. La possibilita' che me lo chiedano e' remota, pero' vi prometto che in quel caso potrei garantire tutti e tre i voti elettorali del Delaware!"
Sen. Byron Dorgan, D-N.D.
"State scherzando? Qualunque Senatore accetterebbe. Ho la sensazione che ognuno di noi si guardi allo specchio il mattino e veda l'immagine di un futuro presidente o vice-presidente."
Sen. Judd Gregg, R-N.H.
"No, grazie. Non mi piace andare ai funerali."
Sen. Claire McCaskill, D-Mo.
"Se mi facessero l'offerta, chiederei ad un qualche psichiatra di visitare Barack Obama. Penso che il Senator Obama sia troppo intelligente per scegliere me. Non sarei un buon candidato e lui e' troppo intelligente per non saperlo. Ed e' per questo che sara' un ottimo presidente."
Sen. Roger Wicker, R-Miss.
"La possibilita' che cio' avvenga e' talmente remota che e' piu' probabile che venga colpito da un asteroide."

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