Washington D.C. - Si avvicina il momento della verita' per i delegati della Florida e del Michigan. Sabato mattina in un hotel di Washington D.C. e' prevista una riunione (aperta al pubblico) del Rules and Bylaws Committee del Partito Democratico (il gruppo incaricato di stabilire le regole del gioco e la loro applicazione - dunque anche per quanto riguarda le modalita' e i tempi di voto delle primarie) in cui verra' finalmente decisa la sorte del tanto discusso voto nei due stati, che dovevano essere teoricamente privati delle proprie delegazioni alla convention nazionale di Denver come punizione per aver scelto di votare in date che la Segreteria Nazionale di Partito riteneva inopportune.
Hillary Clinton ha affidato molte delle proprie speranze per la nomination proprio a questa decisione. La Senatrice dello Stato di New York vinse sia in Michigan (dove era l'unica ad apparire sulla scheda) e in Florida (dove e' stata l'unica a condurre un minimo di campagna elettorale, nonostante anche gli altri candidati avessero lasciato i propri nomi sulla scheda). La posizione dell'ex-first lady e' che i delegati dei due stati dovrebbero essere assegnati ai candidati regolarmente ed in proporzione al voto popolare. Non ci sono dubbi che questo non avverra', in particolare dopo che un altro gruppo del Partito Democratico, quello incaricato delle vicende legali, ha determinato che non sarebbe una soluzione accettabile.
Barack Obama si e' naturalmente sempre opposto alla interpretazione di Clinton, visto che ne sarebbe penalizzato sostanzialmente. Nonstante la posizione iniziale del Senatore dell'Illinois fosse quella di non mandare nessun delegato di Michigan e Florida alla convention, con il tempo Obama si e' mostrato disposto ad un compromesso, non tanto con Clinton quanto con i partiti statali di Florida e Michigan. Preoccupato di offendere gravemente l'elettorato democratico di due tra gli stati piu' determinanti per le presidenziali di novembre, Obama oggi chiede che i delegati di questi due stati vengano divisi equamente tra i candidati ancora in corsa per la nomiation. Tale soluzione annullerebbe il significato del voto in ogni caso.
La cosa piu' probabile e' che sabato si raggiunga un compromesso fra i due opposti estremi e che i delegati vengano assegnati parzialmente in proporzione al voto popolare, ma non completamente. Ovvero, Clinton riceverebbe qualche delegato in piu' di Obama, ma non quanti le spetterebbero se le percentuali di voto venissero prese in piena considerazione. Inoltre il numero di delegati di Florida e Michigan a cui verra' permesso di partecipare alla convention verra', in tutta probabilita', dimezzato.
Intanto, in una Washington che segue freneticamente ogni aspetto della campagna elettorale in corso, il meeting del Rules e Bylaws Committee e' diventato un evento mondano e i posti a disposizione del pubblico sono andati esauriti nelle ore appena successive alla comunicazione che la riunine avrebbe avuto luogo.
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