Washington D.C. - In un mondo dell'informazione sempre piu' dominato dai nuovi media, internet e i blog, e dai grandi network televisivi, lo spazio per la carta stampata sta diminuendo ad una velocita' mai vista e l'esistenza dei quotidiani e' seriamente a rischio, non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti.
Gli occhi sono ora puntati sul Washington Post, che pare essere in seria crisi. La nuova editrice Katharine Weymouth aveva annunciato il 7 febbraio che il giornale avrebbe dovuto passare attraverso una fase di ristrutturazione (che significa riduzione del personale). Per raggiungere questo obiettivo, il management ha offerto una ricca liquidazione a coloro che decidessero di abbandonare il proprio posto di lavoro volontariamente. La scandenza dell'offerta e' tra oggi e domani, e le voci vogliono che moltissmi tra i dipendenti siano intenzionati ad abbandonare la nave prima che affondi. Fra essi anche alcune firme prestigiose e personalita' storiche del Post, come l'opinionista politico David Broder e il giornalista sportivo Tony Kornheiser (con il Washington Post dal 1979). Si aspetta inoltre la decisione dell'editore esecutivo Leonard Downie, con il quotidiano da 17 anni.
A quanto pare, per come mi e' stato segnalato da una fonte vicina al Washington Post, l'obiettivo e' di tagliare 300 posti di lavoro entro la prossima settimana.
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