venerdì 16 maggio 2008

L'ultimo colpo di Bush all'ambiente

Washington D.C. - Tra la guerra in Iraq, la recessione economica e un esecutivo che ha allargato i propri poteri all'interno del governo americano ad un livello allarmante, ci si chiede quale sara' l'eredita' piu' dannosa dell'amministrazione Bush.
Tra i vari contendenti, c'e' anche la politica ambientale dell'attuale presidente e il lavoro dell'Environmental Protection Agency (EPA), ovvero il corrispettivo americano del Ministero per l'Ambiente.

L'ultima di una serie di decisioni prese da questo braccio del governo, nonostante il parere contrario di molti degli scenziati che vi lavorano, e' una modifica alle regolamentazioni che sono applicate per salvaguardare la qualita' dell'aria.
Grazie a tale cambiamento, sara' piu' semplice ottenere un'autorizzazione a costruire centrali elettriche vicino a aeree naturali protette.
Si prevede che i dettagli del nuovo codice verranno finalizzati questa estate e molti esperti temono che le regolamentazioni che entreranno in effetto avranno un impatto diretto su alcuni dei parchi nazionali piu' rinomati del paese, Shenandoah in Virginia, Mesa Verde in Colorado e il Theodor Roosevelt in North Dakota.

Il cambiamento riguarda in particolare le modalita' con cui vengono calcolati i livelli di inquinamento nei parchi nazionali. D'ora in poi verra' tenuta in considerazione la media annuale anziche' le singole variazioni giornaliere. Di conseguenza, un picco significativo nei livelli d'inquinamento che pero' non dovesse durare a lungo, non violerebbe la legge.
Come commenta il blog TPMMuckraker, "e' un po' come se, quando si viene fermati da un poliziotto per eccesso di velocita' perche' si andava a 75 miglia all'ora in una strada in cui il limite e' 55, gli si rispondesse che in realta' si sta tenendo una media annuale di esattamente 55 miglia all'ora."

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