martedì 27 maggio 2008

La sfida politica di Obama

Washington D.C. - Barack Obama non e' solamente il primo afro-americano ad avere la possibilita' reale di diventare Presidente degli Stati Uniti, o il piu' giovane candidato alla Presidenza con serie possibilita' di vittoria. Il Senatore dell'Illinois sta anche seguendo una strategia per arrivare alla Casa Bianca diversa da quella che ha caratterizzato le ultime candidature democratiche.
Al contrario di Hillary Clinton, che si posiziona nella tradizione democratica che fu vincente per il marito Bill nel 1992 e 1996, ma perdente per Al Gore nel 2000 e John Kerry nel 2004, e che si fonda sulla vittoria in stati da sempre determinanti per il partito dell'asinello, quali la Florida, l'Ohio e la Pennsylvania, Obama sta cercando di ridisegnare la mappa elettorale americana facendo affidamento su altri stati che raramente sono stati considerati a portata di un democratico.
L'ultimo segnale di questa scelta e' l'itinerario di visite condotte da Obama questa settimana, durante la quale il Senatore da Chicago tocchera' tre stati cosidetti viola, ovvero ne' blu-democratici ne rossi-repubblicani; il New Mexico, il Colorado e il Nevada. John Kerry li perse tutti e tre contro George W. Bush.
La sfida politica intrapresa da Obama, e dovuta alle sue caratteristiche uniche di candidato, non e' semplice. Come scrive David Kurtz sul blog Talking Points Memo; "E' davvero possibile che un democratico vinca la Casa Bianca pur predendo in Pennsylvania, Missouri e Florida? O vincendo solo uno tra Ohio, Florida e Pennsylvania?"
Pensando alle vittorie di Kennedy, Johnson e Carter, gli ultimi tre presidenti democratici prima di Bill Clinton e tutti vincitori nel sud del paese, l'idea di Obama non pare poi cosi' bizzarra visto che, per arrivare alla Casa Bianca, fare affidamento solo su stati come l'Ohio, la Pennsylvania e la Florida ha mostrato di essere un gesto rischioso nel 2000 e 2004.

Le due immagini rappresentano la mappa elettorale per le elezioni generali secondo gli ultimi studi condotti da Survey USA.



1 commento:

Alessandro Tapparini ha detto...

Attenzione: "il piu' giovane candidato alla Presidenza con serie possibilita' di vittoria" è una definizione errata, a meno che non la si corregga compendiandola con la precisazione "dai tempi di Kennedy".
JFK, infatti, divenne presidente a soli 43 anni.
Non è tutto
Quando Teddy Roosevelt divenne presidente succedendo, in quanto VP, al presidente Mckinley, aveva solo 42 anni. Quando si candidò per essere eletto presidente, nel 1904, ne aveva 46.
Obama ne farà 47 ad agosto.