Washington D.C. - Con il voto favorevole di cinque dei nove giudici della Corte Suprema americana, gli Stati Uniti hanno esteso il diritto all'habeas corpus ai prigionieri stranieri detenuti nella prigione di Guantanamo.
L'habeas corpus, nella tradizione giuridica anglosassone, indica il diritto di un prigioniero di richiedere che una corte federale riveda l'incriminazione e decida se l'incarceramento sia o meno giustificato.
La sentenza emessa giovedi' dalla Corte recita; "Le corti degli Stati Uniti hanno giurisdizione nel considerare gli appelli contro la condanna alla detenzione portati da cittadini stranieri catturati all'estero e incarcerati a Guatanamo Bay".
Questa decisione ribalta due leggi passate dal Congresso americano dietro pressioni dell'Amministrazione. Il Detainee Treatment Act del 2005 e il Military Commissions Act del 2006 privavano gli stranieri a Guantanamo di tale diritto.
Il Presidente Bush ha dichiarato la propria insoddisfazione per la decisione della Corte Suprema, che ritiene limiti eccessivamente la liberta' degli Stati Uniti di portare avanti la lotta al terrorismo internazionale, e ha detto che si terra' alla legge nonostante non sia d'accordo.
Si tratta di una sconfitta monumentale per George W. Bush e l'Amministrazione che ha governato gli Stati Uniti negli ultimi otto anni. Come ha sottolineato Joseph Shuman del Wall Street Journal; "cosi' come l'11 settembre in qualche modo inauguro' la Presidenza di George W. Bush, questa sentenza ne marca la conclusione."
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