giovedì 19 giugno 2008

Obama corre da solo

Washington D.C. - Con un video diretto ai propri sostenitori e pubblicato prima di tutto sul sito web ufficiale, Barack Obama ha ufficializzato oggi la decisione di aver rinunciato ad appoggiarsi al sistema di finanziamento pubblico delle campagne elettorali che viene reso disponibile per il periodo che va dalla conclusione delle convention nazionali di fine agosto/inizio settembre al voto del 6 novembre.
Barack Obama e' il primo candidato alla Casa Bianca a prendere tale decisione da quando il sistema fu creato nel 1976.
Quest'anno il Ministero del Tesoro prevede lo stanziamento di 84,1 milioni di dollari per i candidati che ne facciano richiesta. Al contempo, per chi decidesse di rimanere sotto l'ombrello del finanziamento pubblico, gli 84,1 milioni di dollari rappresenterebbero anche il limite di spesa massimo consentito.
Obama, nel video, spiega che la decisione e' stata sofferta, soprattutto perche' il Senatore dell'Illinois si dichiara sostenitore convinto di "un robusto sistema di finanziamento pubblico." Al contempo, Obama ha detto, "il finanziamento pubblico per come esiste oggi e' un sistema che non funziona, e ci troviamo di fronte a degli avversari che sono diventati degli esperti nel sfruttarlo a proprio vantaggio."
Barack Obama si riferisce in particolare al fatto che, nonostante il finanziamento pubblico imponga un tetto massimo al diritto di spesa dei candidati che vi aderiscano, vi sono in realta' mille altre modalita' per aggirare le regole e incanalare denaro raccolto privatamente, e a lato dei fondi governativi, in una campagna elettorale. Infatti, il limite quest'anno fissato negli 84,1 milioni di dollari (che, diciamoci la verita', non sono poi neanche pochissimi) vale solamente per l'organizzazione personale del candidato, mentre i fondi sborsati indipendentemente dalle segreterie nazionali di partito, e dai Political Action Committee e dalle cosidette 527 (entrambi casi di organizzazioni politiche indipendenti dal candidato ma parallele) non rientrano in questo calcolo.
Il Partito Repubblicano ha una lunga tradizione nell'impiego di fondi raccolti a lato della campagna ufficiale del proprio candidato, ma comunque al fine della sua elezione. Ad esempio, l'attacco montato contro John Kerry e il suo passato da soldato in Vietnam da parte di un gruppo di veterani chiamato Swift Veterans for Truth (per l'appunto una 527) contribui' in maniera sostanziale alla rielezione di George W. Bush nel 2004.
Chiaramente, la scelta di Obama si fonda non solo sulla battaglia morale e sulla volonta' di riforma del sistema di finanziamento pubblico, ma anche su considerazioni piu' direttamete strategiche. Obama, infatti, non ha mostrato problemi a raccogliere enormi somme di denaro e si prevede che potrebbe arrivare a mettere assieme contribuiti per 200 milioni di dollari da spendere in autunno. Al contempo, il Partito Repubblicano normalmente raccoglie molti piu' fondi della controparte Democratica.
In sostanza, per Barack Obama decidere di accettare i contributi pubblici e i conseguenti limiti di spesa, sapendo di poter invece contare su fondi indipendenti molto piu' sostanziosi e sapendo inoltre che il Partito Repubblicano avrebbe a disposizione molte piu' cartuccie finanziarie per attaccarlo di quelle disponibili al Partito Democratico per difenderlo, sarebbe semplicemente autolesionista.

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