Saint Paul, MN - Cosi' come e' capitato la settimana scorsa a Denver, anche a Minneapolis una manifestazione contro la guerra in Iraq ha dato il via domenica mattina alla settimana dei lavori della Convention del Partito Repubblicano, che dovrebbe cominciare lunedi' pomeriggio, Uragano Gustav permettendo. L'evento e' stato di basso profilo, con al massimo 300 partecipanti - assai meno di quelli visti manifestare a Denver contro la convention democratica.
Tra gli organizzatori i Veterans for Peace, un gruppo fondato nel 2001 e che conta oggi circa 7.000 iscritti. "Abbiamo creato questa organizzazione in riconoscimento del fatto che, mentre le guerre del passato erano condotte per difendere la sicurezza di questo paese, oggi non e' piu' cosi'", mi ha detto domenica mattina David Gjestson, di Mineral Point - Wisconsin. Gjestson servi' in Vietnam dal 1964 al 1966 come ufficiale responsabile delle testate nucleari a bordo della USS Hancock. Dopo il Vietnam, ha lasciato l'esercito per diventare biologo e ora e' in pensione. "Ammiriamo tutti il servizio prestato da John McCain in Vietnam, ma cio' non lo rende automaticamente qualificato a diventare presidente," ha continuato Gjestson, "la sua elezione significherebbe semplicemente la continuazione di otto anni di politiche fallimentari e dell'approccio di aggressione perseguito da George W. Bush."
Tra i presenti anche un gruppo di persone vestite in tute arancioni e con il volto coperto da un copricapo nero, un'imitazione delle uniformi indossate dai prigionieri di Guantanamo. "Siamo qui perche' ormai, in questo paese, si puo' essere arrestati senza neanche aver garantito il diritto ad una telefonata", mi ha detto Richard Veien, un insegnate in pensione, "come la Gestapo insomma," ha poi commentato.
Oltre all'eta' media dei manifestanti, ben oltre i quaranta, anche il numero limitato di partecipanti e' stato una sorpresa. Secondo quanto mi ha spiegato David Gjestson dei Veterani per la Pace, gli organizzatori non attendevano nulla di piu' per domenica: "Questa manifestazione non e' stata pubblicizzata se non con del passa-parola." La marcia vera e propria e' prevista per lunedi' pomeriggio, in occasione dell'inizio della RNC. Gli organizzatori sperano nella partecipazione di quasi 30.000 persone. Il fatto che, a causa dell'Uragano Gustav, la convention repubblicana potrebbe essere rimandata se non del tutto cancellata, non dovrebbe influire sui piani dei manifestanti: "Marceremo in maniera pacifica in nome dei poveri di questo paese. E' importante parlare della poverta' devastante che affligge tanti americani indipendentemente da quello che decidono di fare i Repubblicani", mi ha assicurato Gjestson.
Intanto, seduto al lato della strada e ripiegato su se stesso dalla stanchezza e dall'ubriachezza, un senza-tetto aspetta in silenzio che passi la manifestazione.
Tra i presenti anche un gruppo di persone vestite in tute arancioni e con il volto coperto da un copricapo nero, un'imitazione delle uniformi indossate dai prigionieri di Guantanamo. "Siamo qui perche' ormai, in questo paese, si puo' essere arrestati senza neanche aver garantito il diritto ad una telefonata", mi ha detto Richard Veien, un insegnate in pensione, "come la Gestapo insomma," ha poi commentato.
Oltre all'eta' media dei manifestanti, ben oltre i quaranta, anche il numero limitato di partecipanti e' stato una sorpresa. Secondo quanto mi ha spiegato David Gjestson dei Veterani per la Pace, gli organizzatori non attendevano nulla di piu' per domenica: "Questa manifestazione non e' stata pubblicizzata se non con del passa-parola." La marcia vera e propria e' prevista per lunedi' pomeriggio, in occasione dell'inizio della RNC. Gli organizzatori sperano nella partecipazione di quasi 30.000 persone. Il fatto che, a causa dell'Uragano Gustav, la convention repubblicana potrebbe essere rimandata se non del tutto cancellata, non dovrebbe influire sui piani dei manifestanti: "Marceremo in maniera pacifica in nome dei poveri di questo paese. E' importante parlare della poverta' devastante che affligge tanti americani indipendentemente da quello che decidono di fare i Repubblicani", mi ha assicurato Gjestson.
Intanto, seduto al lato della strada e ripiegato su se stesso dalla stanchezza e dall'ubriachezza, un senza-tetto aspetta in silenzio che passi la manifestazione.
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