Washington D.C. - Trasmesso mercoledi' sera alle 20 dai piu' importanti network americani, eccovi qui sotto il video dello spot di 30 minuti a proposito di Barack Obama. Diretto da Davis Guggenheim, regista del documentario ambientalista con Al Gore "An Inconvenient Truth", la mezz'ora di infomercial sul candidato democratico alla Casa Bianca e' costato, secondo le ultime stime dell'Associated Press, oltre 4 milioni di dollari.
Lo spot insegue, con un certo successo, i toni del documentario e, per la gran parte, riesce a non cadere nell'agiografia mielosa di Obama. D'altro canto, la scelta di andare in onda con una tale operazione pubblicitaria correva il rischio, molto reale, di infastidire l'elettorato con una mossa estremamente costosa e piu' simile al lancio dell'ultimo film di James Bond che a un momento di discussione politica.
Per evitare di cadere in questa trappola, Guggenheim si e' concentrato sul racconto della storia della grande America, cercando di sottolineare che le radici di questo paese sono i valori della classe media dei lavoratori che, di questi tempi, non sa come arrivare alla fine del mese per via del costo delle medicine, a causa della disoccupazione, e per il crollo del sistema creditizio americano dovuto, secondo l'interpretazione dei democratici, a una politica repubblicana di deregolamentazione che ha sempre avvantaggiato le grandi societa' multinazionali e punito le piccole imprese, i dipendenti e in generale i normali cittadini.
Tra l'intervista a una casalinga del Missouri, che non sa piu' come fare a dar da mangiare ai quattro figli, all'operaio dell'industria automobilistica Ford in Kentucky, che, dopo aver licenziato la moglie, ha messo pure lui a fare turni bisettimanali perche' non c'e' piu' lavoro, Barack Obama racconta la propria storia personale, dell'assenza del padre e della morte precoce della madre per via di un tumore al seno. E nel mentre elenca i punti principali del proprio programma elettorale.
Anche se e' difficile a dirsi quale effetto questo lungo spot elettorale potra' avere sui telespettatori americani, in generale la campagna di Barack Obama e' riuscita con successo a gestire un'operazione che avrebbe anche potuto apparire arrogante e irritante.
Lo spot insegue, con un certo successo, i toni del documentario e, per la gran parte, riesce a non cadere nell'agiografia mielosa di Obama. D'altro canto, la scelta di andare in onda con una tale operazione pubblicitaria correva il rischio, molto reale, di infastidire l'elettorato con una mossa estremamente costosa e piu' simile al lancio dell'ultimo film di James Bond che a un momento di discussione politica.
Per evitare di cadere in questa trappola, Guggenheim si e' concentrato sul racconto della storia della grande America, cercando di sottolineare che le radici di questo paese sono i valori della classe media dei lavoratori che, di questi tempi, non sa come arrivare alla fine del mese per via del costo delle medicine, a causa della disoccupazione, e per il crollo del sistema creditizio americano dovuto, secondo l'interpretazione dei democratici, a una politica repubblicana di deregolamentazione che ha sempre avvantaggiato le grandi societa' multinazionali e punito le piccole imprese, i dipendenti e in generale i normali cittadini.
Tra l'intervista a una casalinga del Missouri, che non sa piu' come fare a dar da mangiare ai quattro figli, all'operaio dell'industria automobilistica Ford in Kentucky, che, dopo aver licenziato la moglie, ha messo pure lui a fare turni bisettimanali perche' non c'e' piu' lavoro, Barack Obama racconta la propria storia personale, dell'assenza del padre e della morte precoce della madre per via di un tumore al seno. E nel mentre elenca i punti principali del proprio programma elettorale.
Anche se e' difficile a dirsi quale effetto questo lungo spot elettorale potra' avere sui telespettatori americani, in generale la campagna di Barack Obama e' riuscita con successo a gestire un'operazione che avrebbe anche potuto apparire arrogante e irritante.
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