martedì 11 marzo 2008

La separazione tra stato e chiesa

Washington DC - In America, le congregazioni religiose, piccole, grandi e di ogni credo, godono di esenzione fiscale. Per mantenere tale privilegio pero', l'Internal Revenue Service (IRS), l'agenzia delle entrate americane, stabilisce che e' loro vietato di partecipare direttamente o indirettamente a qualsiasi campagna elettorale per conto di chicchesia candidato. Ora la chiesa frequentata da Barack Obama, la United Church of Christ, e' sotto inchiesta per evasione fiscale. Si e' messa nei guai quando, ad un convegno di tutte le congregazioni nazionali appartenenti a tale credo che si e' tenuto ad Harford nel Connecticut lo scorso giugno, Barack Obama dal podio ha parlato apertamente della propria candidatura e del proprio programma per la riforma della sanita'. E anche Trinity, la parrocchia frequentata dal Senatore dell'Illinois in un sobborgo povero del sud Chicago, e' sotto osservazione da parte dell'IRS per via di una serie di omelie del reverendo Jeremiah Wright Jr., capo della congregazione e personaggio assai controverso in generale, in cui Obama viene lodato e Hillary Clinton attaccata apertamente. Ad esempio, lo scorso Natale, Wright ha dichiarato ai convenuti: "Barack sa cosa significa essere un uomo di colore in un paese ed in una cultura controllata dai bianchi ricchi. Hillary invece non ne avra' mai un'idea."
L'agenzia delle entrate ha concesso ai legali della chiesa fino al 27 marzo per rispondere delle accuse. Il rischio e' che gli venga negato lo statuto fiscale speciale e che United Church of Christ debba cominciare a pagare le tasse sul reddito.
IRS non rende ufficiali i dati sul numero di congregazioni sotto inchiesta, ma avrebbe dichiarato al Wall Street Journal di avere per le mani accuse contro 44 chiese e 36 organizzazioni non-profit per quanto riguarda il ciclo elettorale del 2006.
Americans United for Separation of Church and State, un'organizzazione con sede a Washington DC, ha mandato all'IRS 13 reclami ufficiali per attivita' politica condotta all'interno di parrocchie durante lo scorso anno.
Dopo che negli anni ottanta le congregazioni religiose piu' conservatrici avevano utilizzato il pulpito per incitare i fedeli alla lotta contro l'aborto, la tendenza di mischiare fede e politica pareva essere in calo. A quanto pare, pero', piu' recentemente congreganti di diverse religioni hanno ricominciato a vedere i propri preti fare politica durante le messe.
David Campbell, professore di Scienze Politiche di University of Notre Dame in Indiana, ha commissionato un sondaggio nel 2006 per un libro di prossima pubblicazione. Lo studio ha rilevato che, di 3.000 intervistati, circa un terzo dei Cattolici e degli evangelici bianchi, e il 42% dei protestanti afro-americani, sente parlare di politica e tematiche sociali almeno una volta o due al mese.

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