"Sei davvero italiana?" mi chiede sorpreso il mio vicino di posto. "Io sono francese; il mio cognome e' L'Enfant", mi dice con aria ironica. In realta' a Tim L'Enfant di francese gli e' rimasto poco, il cognome e' ormai l'ultima traccia dell'eredita' europea ricevuta da antenati lontani. Il fatto che io parli, oltre all'inglese, anche l'italiano, lo sorprende profondamente. Per dargliene prova, sono costretta a leggere ad alta voce alcune frasi dal pezzo che sto scrivendo sul mio computer portatile.
Tim e' originario del Nebraska, uno stato di praterie infinite perso appena ad ovest del centro geografico del paese, famoso solamente per le grandi fattorie e per aver creato lo scuola bus color giallo come si vede nei cartoni animati e in tutte le localita' rurali degli Stati Uniti.
"Ci sono cose che io personalmente non capisco" continua Tim, desideroso di fare conversazione. "Io sono convinto che l'educazione universitaria, ad esempio, non sia un diritto, bensi' un privilegio. Una famiglia deve fare dei sacrifici per meritarsela. Io ho cominciato a mettere da parte soldi quando sono nati i miei figli. E, se siamo fortunati, dovrei riuscirli a mandare tutti all'universita'", mi spiega mentre sorseggia velocemente la prima birra del volo. "Poi ci sono questi candidati che promettono di offrire sgravi fiscali a tutti quelli che vogliono andare all'universita', io non capisco". Cerco di fargli notare, inutilmente, che sta parlando ad una europea, per cui l'educazione pubblica e' un diritto acquisito. Niente da fare, Tim continua.
"Le primarie democratiche sono divertenti quest'anno, Clinton e Obama si stanno massacrando l'un l'altro", mi dice passando all'attualita' politica del paese. "Guarda te lo dico io, e lo so che e' la prima volta che lo senti, ma Clinton vince sicuro la nomination democratica quest'anno. Comunque sono tutti dei liberal (che in questo caso significa all'incirca comunista)", Tim prosegue indignato. Gli chiedo cosa pensa invece del candidato del partito repubblicano, John McCain; "A votare andro' a votare, comunque. Sono repubblicano e votero' per lui. Pero' anche McCain in realta' e' un liberal." E il Presidente George Bush? "Una cosa buona l'ha fatta; ha nominato due giudici conservatori alla Corte Suprema". Negli Stati Uniti, quando qualcuno esprime un giudizio, positivo o negativo che sia, sulle nomine presidenziali alla Corte Suprema, inevitabilmente sta facendo riferimento alla propria opinione riguardo al caso Roe v. Wade, che, sostanzialmente, nel 1973 rese legale l'aborto. "Allora Tim vorresti che Roe v. Wade venisse ribaltato?" gli chiedo. "Si', io personalmente sono contrario all'aborto". Gli domando allora come mai non gli piacesse Mike Huckabee, ad esempio. Il governatore dell'Arkansas era, tra i vari candidati repubblicani, quello che rappresentava i valori sociali piu' conservatori. "No, Huckabee ha usato troppo le sue convinzioni religiose come base della campagna elettorale. Io sono d'accordo con lui, ma e' una strategia che non piace agli elettori".
Tim e' un signore di circa cinquant'anni. Lavora nel reparto amministrativo/informatico del Ministero per gli Affari dei Veterani di Guerra (uno dei dipartimenti piu' grandi del governo americano), e dall'Oregon deve recarsi a Washington DC almeno un paio di volte al mese. Si e' trasferito dal Nebraska in Oregon vent'anni fa per ragioni di lavoro e di famiglia. Ora e' divorziato e ha due figli. Una ragazza che andra' all'universita' l'anno prossimo, e un figlio maschio piu' piccolo. "La mia bambina e' bravissima a pallavolo. Abbiamo un sacco di universita' che la stanno corteggiando con delle borse di studio".
Se potesse, o meglio, quando potra', Tim L'Enfant tornera' certamente in Nebraska. Per una ragione semplice, per quanto sorprendente: "La costa Ovest degli Stati Uniti e' ormai in mano ai tribunali liberal di San Francisco", mi racconta convinto mentre sorseggia la seconda birra e l'alito comincia a puzzargli d'alcol. "Dalla California all'Oregon allo Stato di Washington sono loro che dettano le leggi. Leggi che sono troppo tenere con i pedofili. Ormai ci sono pedofili dappertutto sulla costa Ovest".
Tim pare ossessionato da questa tematica: "Le bambine non possono piu' andare a scuola da sole, non possono camminare per strada. Non si puo' vivere cosi'". Secondo Tim L'Enfant i la fissazione dei giudici californiani, e dei liberal in generale, con il carcere come strumento di rieducazione civica sta attirando tutti i pedofili d'America verso la costa pacifica, dove le leggi sono particolarmente tenere nei loro confronti.
Tim e' originario del Nebraska, uno stato di praterie infinite perso appena ad ovest del centro geografico del paese, famoso solamente per le grandi fattorie e per aver creato lo scuola bus color giallo come si vede nei cartoni animati e in tutte le localita' rurali degli Stati Uniti.
"Ci sono cose che io personalmente non capisco" continua Tim, desideroso di fare conversazione. "Io sono convinto che l'educazione universitaria, ad esempio, non sia un diritto, bensi' un privilegio. Una famiglia deve fare dei sacrifici per meritarsela. Io ho cominciato a mettere da parte soldi quando sono nati i miei figli. E, se siamo fortunati, dovrei riuscirli a mandare tutti all'universita'", mi spiega mentre sorseggia velocemente la prima birra del volo. "Poi ci sono questi candidati che promettono di offrire sgravi fiscali a tutti quelli che vogliono andare all'universita', io non capisco". Cerco di fargli notare, inutilmente, che sta parlando ad una europea, per cui l'educazione pubblica e' un diritto acquisito. Niente da fare, Tim continua.
"Le primarie democratiche sono divertenti quest'anno, Clinton e Obama si stanno massacrando l'un l'altro", mi dice passando all'attualita' politica del paese. "Guarda te lo dico io, e lo so che e' la prima volta che lo senti, ma Clinton vince sicuro la nomination democratica quest'anno. Comunque sono tutti dei liberal (che in questo caso significa all'incirca comunista)", Tim prosegue indignato. Gli chiedo cosa pensa invece del candidato del partito repubblicano, John McCain; "A votare andro' a votare, comunque. Sono repubblicano e votero' per lui. Pero' anche McCain in realta' e' un liberal." E il Presidente George Bush? "Una cosa buona l'ha fatta; ha nominato due giudici conservatori alla Corte Suprema". Negli Stati Uniti, quando qualcuno esprime un giudizio, positivo o negativo che sia, sulle nomine presidenziali alla Corte Suprema, inevitabilmente sta facendo riferimento alla propria opinione riguardo al caso Roe v. Wade, che, sostanzialmente, nel 1973 rese legale l'aborto. "Allora Tim vorresti che Roe v. Wade venisse ribaltato?" gli chiedo. "Si', io personalmente sono contrario all'aborto". Gli domando allora come mai non gli piacesse Mike Huckabee, ad esempio. Il governatore dell'Arkansas era, tra i vari candidati repubblicani, quello che rappresentava i valori sociali piu' conservatori. "No, Huckabee ha usato troppo le sue convinzioni religiose come base della campagna elettorale. Io sono d'accordo con lui, ma e' una strategia che non piace agli elettori".
Tim e' un signore di circa cinquant'anni. Lavora nel reparto amministrativo/informatico del Ministero per gli Affari dei Veterani di Guerra (uno dei dipartimenti piu' grandi del governo americano), e dall'Oregon deve recarsi a Washington DC almeno un paio di volte al mese. Si e' trasferito dal Nebraska in Oregon vent'anni fa per ragioni di lavoro e di famiglia. Ora e' divorziato e ha due figli. Una ragazza che andra' all'universita' l'anno prossimo, e un figlio maschio piu' piccolo. "La mia bambina e' bravissima a pallavolo. Abbiamo un sacco di universita' che la stanno corteggiando con delle borse di studio".
Se potesse, o meglio, quando potra', Tim L'Enfant tornera' certamente in Nebraska. Per una ragione semplice, per quanto sorprendente: "La costa Ovest degli Stati Uniti e' ormai in mano ai tribunali liberal di San Francisco", mi racconta convinto mentre sorseggia la seconda birra e l'alito comincia a puzzargli d'alcol. "Dalla California all'Oregon allo Stato di Washington sono loro che dettano le leggi. Leggi che sono troppo tenere con i pedofili. Ormai ci sono pedofili dappertutto sulla costa Ovest".
Tim pare ossessionato da questa tematica: "Le bambine non possono piu' andare a scuola da sole, non possono camminare per strada. Non si puo' vivere cosi'". Secondo Tim L'Enfant i la fissazione dei giudici californiani, e dei liberal in generale, con il carcere come strumento di rieducazione civica sta attirando tutti i pedofili d'America verso la costa pacifica, dove le leggi sono particolarmente tenere nei loro confronti.
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