Washington DC - "In tanti ripetono che la competizione sfrenata tra Obama e Clinton finira' per danneggiare il partito democratico alle elezioni generali di novembre perche' sta dividendo la base", mi dice Dennis Kux nei corridoi del Woodrow Wilson Center for International Scholars, uno tra i piu' importanti centri di ricerca del paese e tra i pochi finanziati direttamente dal governo federale. Dennis Kux ha una lunga carriera diplomatica alle spalle, e' specializzato sull'Asia del Sud ed in particolare sul Pakistan, ma fu anche Ambasciatore americano in Costa d'Avorio. "Io non sono d'accordo con questa visione", sostiene convinto l'Ambasciatore. "Secondo me e' che tutti questi osservatori non sono abbastanza vecchi da ricordare l'elezione primaria che piu' assomiglia a quella di quest'anno, ovvero quella repubblicana del 1952".
Cosa successe nel 1952?
"Innanzitutto, proprio come nel 2008, il Presidente in carica non era tra i candidati. Harry Truman, infatti, decise di non partecipare e lascio' al partito democratico il compito di scegliere il proprio successore, scelta che cadde su Adlai Stevenson II. Ma la vera lotta quell'anno si svolse nel campo repubblicano, dove Robert Taft, figlio dell'ex-Presidente William Taft e vero conservatore isolazionista, si trovo' a sfidare Dwight Eisenhower, un eroe di guerra e sostenitore di una politica estera aggressiva.
Fu una lotta feroce, che arrivo' fino alla convention estiva e fu vinta solo al conto dei delegati," mi racconta l'Ambasciatore Kux. "Io mi ricordo d'aver guardato la convention in televisione, penso sia stata la prima ad essere trasmessa".
"Innanzitutto, proprio come nel 2008, il Presidente in carica non era tra i candidati. Harry Truman, infatti, decise di non partecipare e lascio' al partito democratico il compito di scegliere il proprio successore, scelta che cadde su Adlai Stevenson II. Ma la vera lotta quell'anno si svolse nel campo repubblicano, dove Robert Taft, figlio dell'ex-Presidente William Taft e vero conservatore isolazionista, si trovo' a sfidare Dwight Eisenhower, un eroe di guerra e sostenitore di una politica estera aggressiva.
Fu una lotta feroce, che arrivo' fino alla convention estiva e fu vinta solo al conto dei delegati," mi racconta l'Ambasciatore Kux. "Io mi ricordo d'aver guardato la convention in televisione, penso sia stata la prima ad essere trasmessa".
E le somiglianze con la campagna ora in corso non finiscono qui; "Ci fu anche un litigio a proposito dei delegati di alcuni stati, e se avessero o meno diritto d'accesso alla convention", ricorda Dennis Kux. Proprio come quest'anno nel caso di Michigan e Florida.
In pratica, gli strateghi che stavano dietro alla campagna di Eisenhower accusarono Taft di aver sostituito ai delegati pro-Eisenhower altri pro-Taft in alcuni stati del Sud, quali il Texas e la Georgia. Fu richiesto allora che questi delegati non venissero ammessi alla convention e che invece venissero fatti partecipare altri delegati pro-Eisenhower. Tale proposta, a cui fu dato il nome di Fair Play e che fu naturalmente opposta dalla campagna di Taft, fu infine accettata dal Credentials Committee del Partito Democratico, incaricato tutt'ora di determinare chi abbia diritto di accedere alla convention nazionale. Avendo cosi' perso molti dei propri delegati, Taft fini' per perdere anche la nomination in favore di Eisenhower.
Nonostante i toni della discussione si facessero aspri, e nonostanti discorsi del calibro di quello pronunciato dal Senatore dell'Illinois Senatore Everett Dirksen, sostenitore di Taft, che accuso' Eisenhower di stare guidando i Repubblicani "sulla strada della sconfitta", Eisenhower fini' non solo per aggiudicarsi la nomination repubblicana, ma anche la Presidenza nelle successive elezioni di novembre, con 11 punti percentuali in piu' dell'avversario democratico.
Che la lotta di questi mesi sia di buon augurio per i democratici a novembre?
In pratica, gli strateghi che stavano dietro alla campagna di Eisenhower accusarono Taft di aver sostituito ai delegati pro-Eisenhower altri pro-Taft in alcuni stati del Sud, quali il Texas e la Georgia. Fu richiesto allora che questi delegati non venissero ammessi alla convention e che invece venissero fatti partecipare altri delegati pro-Eisenhower. Tale proposta, a cui fu dato il nome di Fair Play e che fu naturalmente opposta dalla campagna di Taft, fu infine accettata dal Credentials Committee del Partito Democratico, incaricato tutt'ora di determinare chi abbia diritto di accedere alla convention nazionale. Avendo cosi' perso molti dei propri delegati, Taft fini' per perdere anche la nomination in favore di Eisenhower.
Nonostante i toni della discussione si facessero aspri, e nonostanti discorsi del calibro di quello pronunciato dal Senatore dell'Illinois Senatore Everett Dirksen, sostenitore di Taft, che accuso' Eisenhower di stare guidando i Repubblicani "sulla strada della sconfitta", Eisenhower fini' non solo per aggiudicarsi la nomination repubblicana, ma anche la Presidenza nelle successive elezioni di novembre, con 11 punti percentuali in piu' dell'avversario democratico.
Che la lotta di questi mesi sia di buon augurio per i democratici a novembre?
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