Washington D.C. - Pare si stiano finalmente quietando le accuse rivolte a Barack Obama per la relazione intrattenuta con il Reverendo Jeremiah Wright Jr., ma solo temporaneamente. La polemica, che ormai prosegue da varie settimane, ha assunto maggior rilievo negli ultimi quindici giorni, non a caso in un periodo di relativo stallo della campagna elettorale in cui i media cercavano disperatamente qualcosa di cui parlare. Gli attacchi hanno cosi' finito per offuscare il dibattito sui temi piu' importanti di questa elezione (economia, guerra in Iraq, sanita').
L'ultimo sondaggio condotto da CBS/New York Times, proprio in seguito alla conferenza stampa tenuta da Barack Obama con l'intento di prendere le distanze dalle dichiarazioni piu' incendiarie del Reverendo Wright, ha rilevato che la maggior parte degli Americani, il 60%, ha apprezzato il modo in cui il Senatore dell'Illinois ha gestito la vicenda.
Allo stesso tempo, quasi la meta' degli intervistati e un numero sorprendente di democratici, si sono dichiarati convinti che Obama abbia agito spinto da un calcolo politico piu' che da un reale disaccordo con Wright.
Gli elettori contattati avrebbero anche dichiarato che la vicenda Wright-Obama non ha avuto grande influenza sulle proprie scelte di voto per le primarie.
Allo stesso tempo, e' decisamente cambiata la prospettiva degli Americani su chi fra Clinton e Obama avrebbe maggiori possibilita' di vittoria contro John McCain a novembre. In Febbraio il Senatore dell'Illinois conduceva 59% a 28%, mentre in questo piu' recente rilevamento, i due democratici sono sostanzialmente pari.
Questo parebbe indicare che l'effetto Wright potrebbe farsi sentire forte nelle elezioni generali. In effetti, nel sondaggio, il 24% degli intervistati ha amesso che sara' una tematica su cui riflettere personalmente, e addirittura il 44% e' convinto che la polemica sul rapporto tra Obama e il proprio pastore influenzera' la scelta della maggior parte dei conoscenti.
Dal pianeta dei numeri, prova a riportarci alla realta' Ken Rudin di National Public Radio. Nella sua colonna settimanale chiamata Political Junkie, e in cui le riflessioni del redattore capo per la politica sono accompagnate dalle fotografie della sua infinita collezione di spillette elettorali, Rudin scrive lunedi': "La cosa piu' assurda e' che la gente continui a citare sondaggi a proposito di cio' che succedera' in novembre, mio dio. Non riusciamo neanche a prevedere quello che succedera' domani, figuriamoci tra sei mesi. Per la miseria, non siamo nemmeno riusciti a prevedere cio' che sarebbe successo in New Hampshire il giorno in cui si e' votato in New Hampshire".
Per concludere sulla reazione degli Americani al Reverendo Wright, qui sotto un video prodotto da MediaCurves, che ha mostrato una conferenza stampa tenuta dal Reverendo al National Press Club di Washington DC ad un campione di elettori democratici, indipendenti e repubblicani, e ne ha registrato le reazioni in tempo reale.
Allo stesso tempo, quasi la meta' degli intervistati e un numero sorprendente di democratici, si sono dichiarati convinti che Obama abbia agito spinto da un calcolo politico piu' che da un reale disaccordo con Wright.
Gli elettori contattati avrebbero anche dichiarato che la vicenda Wright-Obama non ha avuto grande influenza sulle proprie scelte di voto per le primarie.
Allo stesso tempo, e' decisamente cambiata la prospettiva degli Americani su chi fra Clinton e Obama avrebbe maggiori possibilita' di vittoria contro John McCain a novembre. In Febbraio il Senatore dell'Illinois conduceva 59% a 28%, mentre in questo piu' recente rilevamento, i due democratici sono sostanzialmente pari.
Questo parebbe indicare che l'effetto Wright potrebbe farsi sentire forte nelle elezioni generali. In effetti, nel sondaggio, il 24% degli intervistati ha amesso che sara' una tematica su cui riflettere personalmente, e addirittura il 44% e' convinto che la polemica sul rapporto tra Obama e il proprio pastore influenzera' la scelta della maggior parte dei conoscenti.
Dal pianeta dei numeri, prova a riportarci alla realta' Ken Rudin di National Public Radio. Nella sua colonna settimanale chiamata Political Junkie, e in cui le riflessioni del redattore capo per la politica sono accompagnate dalle fotografie della sua infinita collezione di spillette elettorali, Rudin scrive lunedi': "La cosa piu' assurda e' che la gente continui a citare sondaggi a proposito di cio' che succedera' in novembre, mio dio. Non riusciamo neanche a prevedere quello che succedera' domani, figuriamoci tra sei mesi. Per la miseria, non siamo nemmeno riusciti a prevedere cio' che sarebbe successo in New Hampshire il giorno in cui si e' votato in New Hampshire".
Per concludere sulla reazione degli Americani al Reverendo Wright, qui sotto un video prodotto da MediaCurves, che ha mostrato una conferenza stampa tenuta dal Reverendo al National Press Club di Washington DC ad un campione di elettori democratici, indipendenti e repubblicani, e ne ha registrato le reazioni in tempo reale.
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