
Si tratta di una classifica di 140 paesi, giudicati in base a 24 parametri. L'indice tiene conto, ad esempio, del numero di conflitti esterni ed interni in cui un paese e' stato coinvolto tra il 2001 e il 2006, le relazioni intrattenute con le nazioni confinanti, il numero di morti sofferte a causa di un conflitto, la spesa militare come percentuale del prodotto interno lordo, e il numero dei cittadini che appartengono alle forze armate.
Vince l'Islanda, seguita dalla Danimarca e dalla Norvegia. L'Italia e' ventottesima. Gli Stati Uniti fanno una figuraccia e si piazzano al novantasettesimo posto, dietro, fra gli altri, anche alla Syria, all'Indonesia e alla Cina. Ancor peggiore il risultato di Israele che finisce quint'ultimo. Seguono solamente l'Afghanistan, il Sudan, la Somalia e, fanalino di coda, l'Iraq.
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