Nato il 4 luglio - A Denver

Denver, CO - Chi si incontra nei corridoi dell'aeroporto internazionale di Denver a due giorni dall'inizio della Democratic National Convention? Ron Kovic, veterano del Vietnam, autore e protagonista del libro Nato il 4 luglio, da cui fu tratto l'omonimo film con Tom Cruise, e a cui Bruce Springsteen dedico' la canzone Shut Out The Light.
In questo modo, Denver mi da' il suo benvenuto alla Democratic National Convention. Sono arrivata sabato sera e, mentre mi incamminavo verso l'uscita dell'aeroporto, mi sono imbattuta in un signore anziano ed in carrozzella che chiaccherava con un gruppo di tedeschi arrivati qui non per la Convention, stranamente, ma per business. L'ho sentito dire, il signore anziano, "Io sono qui per la campagna presidenziale." Al che non ho potuto resistere e sono intervenuta domandandogli esattamente in quale ruolo. "Sono Ron Kovic, ho scritto Nato il 4 luglio, quello del film!" Mi risponde con entusiasmo. "Sono proprio io, Tom Cruise ha recitato la mia parte!" Mi chiede da dove vengo e quando scopre che sono italiana si illumina ricordandosi che, al tempo dell'uscita del film, fini' addirittura sulla copertina di Famiglia Cristiana.
Kovic e' qui a Denver come attivista contro la guerra e ha in programma di parlare e marciare alle varie dimostrazioni organizzate, in particolare, dal gruppo contestatore Recreate '68. Alloggia, assieme alla delegazione della California, allo Sheraton e spera di riuscire anche ad entrare al Pepsi Center.
L'indomani, domenica mattina, Kovic mi dice che parlera' al primo raduno della convention alternativa degli attivisti, presso il Campidoglio dello Stato del Colorado - una miniatura graziosa di quello di Washington DC.
"Puo' essere che ci siano degli arresti," mi dice preoccupato. "Magari finisce che mi arrestano domani," mi mette in guardia nel caso che, nonostante il nostro accordo, non ci si riesca piu' a vedere nei prossimi giorni. "In quel caso ti vengo a trovare in galera," lo consolo mentre ci salutiamo.

Fotografie originali di Valentina Pasquali