domenica 12 ottobre 2008

La demografia e' democratica

Washington D.C. - Nell'opinione degli esperti di demografia politica di Brookings Institution, un think tank della capitale americana, le tendenze demografiche che hanno cominciato a attraversare gli Stati Uniti gia' dall'inizio del nuovo millennio fanno supporre che il paese debba necessariamente muoversi in direzione del Partito Democratico. Tutti quei gruppi che sono tradizionalmente piu' favorevoli all'asinello sono in crescita, in particolare proprio in quegli stati che quest'anno sono indecisi, mentre diminuiscono quelli di fede repubblicana.
Mentre i democratici fanno fatica con i lavoratori bianchi in genere, la loro performance migliora nettamente se si considerano esclusivamente i lavoratori bianchi che abbiano una laurea o almeno abbiano completato un paio d'anni d'universita' prima di entrare nel mondo del lavoro. Costoro rappresentano una parte crescente della popolazione, non tanto perche' siano aumentati gli iscritti all'universita', ma perche', con gli anni, molti di coloro che non avevano raggiunto livelli superiori di istruzione sono andati in pensione.
In secondo luogo, i cittadini americani appartenenti a una delle minoranze etniche, in particolare gli ispanici, sono sempre di piu'. I democratici ricevono il sostegno della gran parte di costoro gia' da tempo e, negli ultimi cicli elettorali, hanno persino migliorato le proprie percentuali. Nel 2004 il partito dell'asinello godeva di un margine di 19 punti nelle preferenze degli ispanici sul partito dell'elefante. Secondo i rilevamenti statistici condotti fin qui, nel 2008 questo margine sarebbe praticamente raddoppiato, arrivando a toccare quota 38 punti. Va sottolineato che gli elettori appartenenti a una minoranza etnica stanno diventando un numero sempre maggiore in stati quali il Nevada, l'Arizona, il Colorado, la Florida, il New Mexico e la Virginia, ovvero quasi tutti gli stati piu' competitivi.
Terzo, le aeree metropolitane americane stanno aumentando di dimensione e le citta' sono da sempre roccaforte democratica. L'Ohio e' un caso emblematico, con Columbus e Cleveland che godono di una crescita piu' elevata della media dello stato e che hanno una popolazione cospicua di laureati e/o di minoranze. Non a caso, a Columbus si e' osservato uno spostamento di 22 punti percentuali in direzione del Partito Democratico.
Infine, in particolare in Ohio, in Colorado e in Florida, le aeree che stanno soffrendo di una diminuzione della popolazione -- soprattutto le campagne -- hanno dato segni di un'ulteriore spostamento verso destra, mentre le aeree urbane in espansione stanno andando a sinistra.
Secondo Ruy Teixeira, uno degli autori dello studio presentato venerdi' al National Press Club di Washington DC, "se tutto questo si dimostrera' vero, se assieme alla vittoria nelle presidenziali i democratici riusciranno a eleggere molti giovani deputati al Congresso e se riusciranno poi a rinforzare la propria posizione con le elezioni mid-term del 2010, allora questa del 2008 potrebbe davvero essere un'elezione storica," quale quella del 1932, o quella del 1980 , che porto' l'America decisamente in direzione repubblicana.
Nel frattempo, se volete capire cosa succedera' il 4 novembre a livello nazionale, tenete un occhio sulla contea di Osceola, nella Florida centrale, tra Tampa Bay e Orlando. Negli ultimi otto anni la popolazione di Osceola e' cresciuta del 48%, in particolare questo e' vero per il numero di cittadini appartenenti a minoranze etniche. Nel 2000 la conquisto' il democratico Al Gore, ma nel 2004 se la riprese il Presidente in carica George W. Bush. E quest'anno?



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