Washington D.C. -- Il Segretario della Difesa Robert Gates, scelto da Bush e riconfermato lunedi' da Obama, pubblica sul numero di gennaio/febbraio della rivista Foreign Affairs la propria road-map per il futuro delle forze armate americane.
Il saggio di Gates e' uscito oggi in anteprima su Internet. Eccovi alcune anticipazioni:
"Quella che viene chiamata la guerra al terrore e', tragicamente, una prolungata e irregolare campagna mondiale -- una lotta tra le forze dell'estremismo e quelle della moderazione. L'uso diretto della forza continuera' a giocare un ruolo nella strategia di lungo periodo per battere i terroristi e altri estremisti. Ma, alla fine dei conti, gli Stati Uniti non riusciranno a conquistare la vittoria solo a forza di uccisioni e catture".
"Non pensare al futuro e non prepararsi per esso sarebbe irresponsabile, e la maggiorparte della gente al Pentagono, le forze armate e l'industria della difesa, si occupano proprio di cio'. Ma dobbiamo evitare di essere cosi' concentrati su futuri conflitti convenzionali e strategici da dimenticarci di garantirci oggi tutti gli strumenti necessari a combattere e vincere quei conflitti in cui gli Stati Uniti sono gia' coinvolti".
"Il sostegno per i programmi di modernizzazione convenzionali delle forze armate e' estremamente sentito come si vede dal budget del Dipartimento della Difesa, dalla sua burocrazia, all'industria della difesa e al Congresso. La mia preoccupazione fondamentale e' che manchi un sostegno istituzionale simile -- incluso al Pentagono - quando si tratta di vincere le guerre in corso oggi e quelle che le seguiranno prossimamente".
"Il passato recente ha dimostrato con chiarezza quali possano essere le conseguenze di un mancato intervento contro i gli stati canaglia e le insurrezioni armate. Il tipo di strumenti necessari a affrontare questi problemi non puo' essere considerato una distrazione esotica e momentanea. Gli Stati Uniti non hanno il lusso di ritirarsi solo perche' questi scenari non sono conformi al concetto di guerra accettato in America".
Il saggio di Gates e' uscito oggi in anteprima su Internet. Eccovi alcune anticipazioni:
"Quella che viene chiamata la guerra al terrore e', tragicamente, una prolungata e irregolare campagna mondiale -- una lotta tra le forze dell'estremismo e quelle della moderazione. L'uso diretto della forza continuera' a giocare un ruolo nella strategia di lungo periodo per battere i terroristi e altri estremisti. Ma, alla fine dei conti, gli Stati Uniti non riusciranno a conquistare la vittoria solo a forza di uccisioni e catture".
"Non pensare al futuro e non prepararsi per esso sarebbe irresponsabile, e la maggiorparte della gente al Pentagono, le forze armate e l'industria della difesa, si occupano proprio di cio'. Ma dobbiamo evitare di essere cosi' concentrati su futuri conflitti convenzionali e strategici da dimenticarci di garantirci oggi tutti gli strumenti necessari a combattere e vincere quei conflitti in cui gli Stati Uniti sono gia' coinvolti".
"Il sostegno per i programmi di modernizzazione convenzionali delle forze armate e' estremamente sentito come si vede dal budget del Dipartimento della Difesa, dalla sua burocrazia, all'industria della difesa e al Congresso. La mia preoccupazione fondamentale e' che manchi un sostegno istituzionale simile -- incluso al Pentagono - quando si tratta di vincere le guerre in corso oggi e quelle che le seguiranno prossimamente".
"Il passato recente ha dimostrato con chiarezza quali possano essere le conseguenze di un mancato intervento contro i gli stati canaglia e le insurrezioni armate. Il tipo di strumenti necessari a affrontare questi problemi non puo' essere considerato una distrazione esotica e momentanea. Gli Stati Uniti non hanno il lusso di ritirarsi solo perche' questi scenari non sono conformi al concetto di guerra accettato in America".
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